Un viaggio lungo e che non aveva previsto ancora un ritorno a casa. Ousmane Diop, dopo nove anni, potrĂ ora tornare in Senegal, a Rufisque, dove abbraccerĂ nuovamente la sua famiglia. Il lungo classe 2000, nell’ultima stagione protagonista di una grande crescita in maglia Dinamo Sassari, ha rilasciato un’intervista a La Nuova Sardegna. Ne proponiamo un estratto.
Sul ritorno a casa
“Non si puĂ² immaginare l’emozione, da quando abbiamo smesso con gli impegni di campionato non faccio altro che pensare solo a questo. Mi emoziono ogni volta che immagino quel momento, non vedo l’ora. E oggi parto, finalmente. NĂ© io nĂ© i miei genitori pensavamo che saremmo stati lontano così tanto tempo, quando nel 2013, ero poco piĂ¹ che un bambino, si decise che sarei partito per studiare in Italia e continuare a giocare a pallacanestro“.
Sul suo arrivo in Italia
“Ero un bambino quando mi sono trasferito a Udine, da quella che è diventata la mia seconda famiglia, che giĂ i miei conoscevano, per questi erano tranquilli, sapevano che andavo in un posto sicuro. Il mio “secondo padre” aveva una scuola basket. Poi sono stato aggregato alla societĂ del Feletto e così è cominciato tutto. Ci sono stati dei momenti difficili, ma mi sono trovato subito molto bene“.
Sull’ultima stagione
“Sto bene anche a Sassari, dove abbiamo fatto un’annata molto bella. Iniziata così così, poi abbiamo aggiustato tutto, arrivando in semifinale e perdendo contro la squadra migliore d’Italia. Purtroppo sono stato limitato dai problemi al ginocchio dello scorso anno, poi ho dimostrato che quando mi sento bene cerco sempre di dare qualcosa di piĂ¹“.
La Redazione














