Ousmane Diop si è preso spesso la copertina della Dinamo Sassari nell’ultima stagione, con una crescita testimoniata dal premio come Most Improved Player dell’intera Lba, ma anche dal premio di Mvp dei quarti di finale scudetto. Il centro dei biancoblù, che questa sera, lunedì 29 maggio, giocheranno gara 2 delle semifinali playoff contro Milano, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. Di seguito un estratto.
Sulla sfida con Milano e sul futuro
“Nello sport non esiste l’impossibile. Loro sono i favoriti per lo scudetto, ma noi non abbiamo paura. Futuro? Oggi penso solo alla prossima partita, so che lo dicono in tanti, ma è proprio così. Ho un contratto a Sassari, lo rispetterò e dunque mi vedo qui anche l’anno prossimo. Mai pensato ad altro. Poi, se succedono cose diverse, se ne parlerà . Ho i sogni che hanno tutti i giocatori, inutile dirli, però non ho mai anticipato i tempi e continuerò a non farlo”.
Sul premio come Most Improved Player
“Vincerlo mi ha reso felice e mi ha fatto anche riflettere. Valeva la pena, a 13 anni, lasciare il Senegal e venire in Italia. Il lavoro è stato duro, ma anche bello, e ha dato frutti. Ci ho messo impegno, energia, ne sono stato ripagato. Io e la mia famiglia. Il basket ci ha cambiato la vita, da qua sono riuscito a far avere benefici economici ai miei”.
Sulla possibile chiamata della Nazionale italiana
“Mi sento senegalese e aspetto una chiamata da là . L’Italia è il mio secondo Paese, fra poco chiederò il passaporto, ma il primo resta il Senegal. Credo sia giusto così e voglio dirlo con chiarezza, una volta di più, e per sempre, perché penso di dovere a tutti questa verità . Aspetterò il Senegal finché non decideranno che tocchi anche a me. Nel 2019 mi convocarono nel gruppo per i Mondiali u18, ma avevo le finali con Sassari e non potei andare. Spero che ricapiti”.
La Redazione














