Alla vigilia di gara 1 contro Cantù, valevole per la semifinale scudetto, in programma domani 25 febbraio alle ore 15.30, il vice presidente della Dinamo Sassari Gian Mario Dettori è intervenuto in conferenza stampa per presentare il prossimo impegno della Lab. Di seguito le sue parole
Sul momento
“Siamo alle porte di un evento importante per la nostra città e la nostra squadra. Il nostro obiettivo come dirigenza era quello di emergere su ogni tipo di disciplina cestistica, siamo riusciti a portare tutte le nostre realtà al massimo livello di competitività . Quello di domani è un momento importante, un coronamento di una stagione. Con la Dinamo Lab abbiamo fatto uno step in avanti enorme, riuscendo a giocare per la prima volta su questo palcoscenico. Non dev’essere un punto di arrivo. Dobbiamo fare lo sgambetto a una corazzata come Cantù, ai campioni d’Italia. Loro hanno scritto la storia della pallacanestro in carrozzina. Noi ci faremo valere e non partiremo di certo battuti. Possiamo vincere“.
Sul roster
“Il nostro roster quest’anno è molto buono. Fino all’anno scorso avevamo solo due giocatori di alto livello che si incastravano in una rosa di italiani e giocatori locali. Questo le scorse stagioni ci ha permesso di giocare a un buon livello e giocarci la permanenza nella categoria. Ora è diverso ogni giocatori è la nostra punta di diamante, con un roster internazionale. Non esiste un leader o una prima stella. I giocatori che abbiamo nel nostro roster sono giocatori abituati a giocare questa serie di partite, la formula ora in semifinale cambia, ora si gioca al meglio delle tre e non conta la differenza canestri. Partiamo in casa e poi eventualmente andremo a giocarne due da loro. Questo è il momento clou della stagione, siamo in un momento in cui possiamo puntare a vincere tutto. Ora è il momento di tenere duro e tirare fuori il massimo“.
Su coach Bisin
“Dal punto di vista tecnico abbiamo un mix di esperienza proveniente dalla pallacanestro in piedi e in carrozzina. Bisin per noi è una grande risorsa. Da quando si è avvicinato a questa realtà ha imparato e studiato tanto riuscendo, insieme ai ragazzi, a raggiungere questo livello“.
Andrea Olmeo
