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Dinamo Sassari, Bucchi si racconta: “Amo le sfide, ma qui c’รจ un bel gruppo”

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Piero Bucchi in conferenza stampa | Foto Luigi Canu
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Lunga intervista del coach biancoblรน ai microfoni di DinamoTV: un excursus sulla sua vita da allenatore, con il racconto delle esperienze passate e con gli obiettivi da raggiungere a Sassari.

Predecessori ingombranti? Tutt’altro

“Io qui dopo Sacchetti e Pozzecco? Si va in un posto a portare ciรฒ che tu sei, con molta serenitร  e contare su un gruppo di bravi ragazzi, come quello che cโ€™รจ a Sassari. Andare in palestra con il desiderio di trasmettere loro ogni giorno la passione da mettere ma essendo se stessi, consapevoli dei propri mezzi e fare il proprio lavoro a prescindere dal fatto che prima ci fossero degli eccellenti allenatori come Meo e Gianmarco. Sono stato a lungo a Brindisi, che per me รจ una cittร  calda come Sassari: il calore della gente รจ fondamentale perchรฉ ti accolgono sempre con grande entusiasmo ed รจ quello che sto vivendo qui. Mi piace questo aspetto delle cittร  non troppo grandi, ma appassionate. Son stati 5 anni molto belli, credo siano stato importanti anche per loro per poi stabilizzarsi e diventare una bella realtร  del basket italiano”.

Idee e sfide

“Io umile? Mi piacciono le sfide, ho preso anche situazioni complicate: penso a Roma, quando il presidente mi ha chiesto una mano sono andato volentieri. Non ho problemi a sporcarmi le mani in senso sportivo, ma se dietro cโ€™รจ un progetto. Rifarei la scelta di andare da Milano a Brindisi, assolutamente. Cantรน รจ rimasta una cosa incompiuta, stavamo lavorando molto bene. Penso che per un allenatore sia molto importante lavorare sul singolo, facendo sรฌ che ognuno abbia dallโ€™allenatore le indicazioni sul dove si vuole andare, cosรฌ che tutti quanti riescano a sposare lโ€™idea del coach e il progetto della societร . Entrare in sintonia col gruppo e con la squadra รจ fondamentale, poi puoi pensare a proporre i vari schemi: รจ il rapporto di fiducia e confidenza che deve stare alla base. Sinergia con il GM? Deve esserci una strategia condivisa per un buon rapporto di lavoro. Bisogna fare scelte condivise e sposate da tutti, appoggiate e difese in caso di stagione difficile e tutto questo deve stare alla base del lavoro estivo.

L’etichetta di difensivista

“Penso che tutti noi allenatori siamo difensivisti, perchรฉ alla fine se non difendi non vinci. O hai una squadra che ha un talento esagerato, ma se Milano o la Virtus non difendono non vincono, cosรฌ come noi. Abbiamo perso di uno contro Napoli, ma loro hanno fatto 75 punti: abbiamo avuto qualche difficoltร  in attacco, problemi di movimenti e coesione, ma lโ€™abbiamo tenuta in piedi con la difesa. Ma non perchรฉ non voglia attaccare: prima migliori la difesa, prima migliori lโ€™attacco. Sono etichette che non esistono piรน. Io poco social? Ho smesso di leggere commenti, anche perchรฉ chi commenta non puรฒ avere una conoscenza esatta della situazione, di quel che succede allโ€™interno. Sono commenti di tifosi che si divertono a farlo ed รจ 2giusto cosรฌ, ma รจ una cosa che non mi tocca piรน di tanto. Anche perchรฉ penso e lavoro in modo molto sereno, senza essere condizionato.

Su Messina e l’esperienza in Nazionale

“Messina รจ ancora il mio punto di riferimento? Sรฌ, รจ sempre molto acuto e attuale, specie dopo lโ€™esperienza in Nba. In Europa mi piace anche Xavi Pascual, ma penso sia fondamentale essere aperti e ascoltare tutti, riuscendo poi a rielaborare attraverso le proprie idee. Ricordi dell’esperienza in Nazionale? Quando me Meo di far parte dello staff azzurro non ho esitato un attimo, ho avuto un brivido perchรฉ quando senti le parole Italia e preolimpico รจ chiaro che ti emozioni. Con Meo ho un ottimo rapporto e quindi ho accettato molto volentieri. Quando sei in mezzo al campo e vesti la maglia dellโ€™Italia e senti lโ€™inno nazionale, io brivido corre lungo la schiena, specie a Belgrado e a Tokyo. รˆ stata davvero una bellissima cavalcata”.

Sassari, la nuova sfida di Bucchi

“La sfida piรน importante รจ sempre quella successiva, quindi questa รจ quella cui tengo di piรน. Devo ringraziare chi mi ha voluto qua, a cominciare dal presidente e Federico (Pasquini, ndr): sono estremamente motivato, questa passione aumenta ogni anno di piรน, sono molto coinvolto emotivamente in questa avventura. Il gruppo sta lavorando bene, poi รจ chiaro che ci sono avversari e un calendario difficile, perรฒ la sensazione รจ positiva: questo รจ un gruppo che sta seguendo e si sta amalgamando nel modo giusto. Lโ€™inserimento di Robinson รจ giร  molto avanti, perchรฉ รจ un giocatore esperto che giร  conoscevo, quindi sapevo giร  cosa potergli chiedere. Questโ€™avventura รจ partita nel modo giusto e spero di regalare tante soddisfazioni ai tifosi e alla societร , perchรฉ sono molto contento di essere qui. L’identitร  sarda? Avverti nellโ€™aria questo senso di appartenenza, questo essere sardi e di Sassari. La percepisco sulla pelle, รจ una responsabilitร  maggiore: non รจ solo pallacanestro, รจ qualcosa di piรน per questa cittร  e per questa regione”.

La Redazione

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