agenzia-garau-centotrentuno

Dinamo Sassari, Bucchi: “Nazionale? Ho scelto io di fare un passo indietro”

bucchi-dinamo-sassari
Piero Bucchi con l'assistant coach Baioni | Foto Luigi Canu
sardares
sardares

In casa Dinamo Sassari si tirano le somme e si progetta il futuro. Dopo il primo saluto ufficiale, quello a Jason Burnell, e dopo la prima conferma, quella di Eimantas Bendzius, ai microfoni di Dinamo Tv ha parlato coach Piero Bucchi, artefice del cammino verso le semifinali Scudetto dei biancoblù. L’esperto tecnico siederà anche nella prossima stagione sulla panchina della società sassarese. Qui un estratto dell’intervista.

Sulle prime due partite con Napoli e Bologna e su quanto chiesto ai giocatori

Avevo buone sensazioni comunque, anche se dispiaciuto per le sconfitte. Già nella partita con Bologna si vedeva qualcosa di più, avevo avuto dieci giorni in più di lavoro rispetto a quella con Napoli. Fu una sconfitta anche amara, perché avevamo avuto anche l’ultimo tiro. I segnali però erano stati molto confortanti, da lì abbiamo cominciato a macinare e a far vedere che si poteva fare qualcosa di buono. Devo dire che nel lavoro ho cercato di portare quello in cui credo. Penso che la difesa sia fondamentale, anche se la squadra non ce l’aveva sulla pelle era doveroso che tutti provassero ad andare in quella direzione. Era importante che ci fosse l’idea che ci volessero sacrificio e dedizione, cose che ti può dare la difesa. Se fai uno sforzo in difesa è più facile costruire un gruppo che può condividere gli obiettivi. Non eravamo una squadra di grandissimi rimbalzisti, però molte volte il rimbalzo è solo la capacità di andarci e volerlo prendere. Su questo ho chiesto particolare attenzione ad alcuni giocatori e devo dire che Bendzius ha risposto molto bene. È un grande giocatore, un eccellente persona e penso che la Dinamo abbia fatto un affare a firmarlo per i prossimi tre anni“.

Sull’arrivo di Bilan

Devo dire che la squadra aveva preso una buona direzione, eravamo in condizione fisica e tecnica giusta. Poi però è venuta fuori l’opportunità di Bilan e come si suol dire business is business. Abbiamo pensato che fosse un’aggiunta importante e così è stata. Si è un po’ sofferto all’inizio perché è cambiato il modo di stare in campo. C’è stato un momento di assestamento ma dopo le prime gare la squadra ha ritrovato la via e abbiamo fatto un finale di stagione importante“.

Sui rimpianti nei playoff

Credo che la gara di Milano (gara 2, n.d.r), al di là dei meriti della squadra di Messina, penso che qualche fischio abbia indirizzato la partita. È venuta fuori la capacità dell’Olimpia di giocare partite di un certo livello, esperienza che ti fai in Eurolega, però la squadra aveva fatto una buona gara. Alcuni fischi mi avevano fatto storcere il naso ed è per quello che nella conferenza stampa non avevo detto nulla se non salutato e ringraziato“.

Sul percorso

Il nostro è stato un percorso direi buono, con le difficoltà normali che si possono incontrare in una stagione in una squadra che è stata rivisitata durante i mesi. Nel complesso le scelte sono state fatte in maniera ponderata e in questo Federico Pasquini è stato molto presente in queste decisioni. Ed è un contributo valido perché è un allenatore oltre che un general manager, quindi sa quali possono essere le dinamiche che ha in testa un coach e ragionare con lui è sempre utile per trovare la via migliore“.

Sulla Nazionale

Mi è dispiaciuto per Meo Sacchetti, perché abbiamo condiviso momenti molto belli con la Nazionale. Nel momento in cui è stato però incaricato Gianmarco Pozzecco ho scelto di fare un passo indietro. Mi avevano chiesto una disponibilità ma ho preferito dedicarmi interamente alla Dinamo. È una stagione importante la prossima, vogliamo cercare di partire bene, c’è la Supercoppa, la Champions League che inizia presto. Quindi dobbiamo cercare di arrivare pronti all’inizio“.

Sulla Dinamo del futuro

Con Pasquini c’è una collaborazione che è iniziata da diversi giorni per parlare dei giocatori. Ci sentiamo tante volte ogni giorno per scambiarci opinioni, io ascolto anche i suoi consigli perché la storia dimostra che lui a Sassari ha portato tanti giocatori buoni. Sono fortunato a lavorare con lui perché è esperto e capace. Che Dinamo vorrei? Una squadra simile a quella vista nell’ultima parte di stagione, votata al sacrificio, in grado di capire quali siano le priorità all’interno di un gruppo e che abbia anche il desiderio di passarsi la palla”.

La Redazione

Condividere su

Commenti

guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox