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Dinamo Sassari, Bendzius: “Vissuto un periodo difficile, spero di esserci ai playoff”

Eimantas Bendzius durante Dinamo Sassari-Pesaro | Foto Luigi Canu
Eimantas Bendzius durante Dinamo Sassari-Pesaro | Foto Luigi Canu
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Dall’infortunio subito in estate con la Nazionale, al momento che sta vivendo attualmente la Dinamo Sassari, per concludere con le ambizioni e i desideri futuri. Tanti i temi trattati da Eimantas Bendzius intervistato dalla società biancoblù e grande assente finora della stagione dei sassaresi. Di seguito vi riportiamo un estratto delle dichiarazioni del cestista lituano.

Sull’infortunio

“Ho sentito qualcosa ma non avevo capito se fosse una cosa serie o meno il coach mi ha sostituito e sono andato con i medici nello spogliatoio mi hanno medicato, ho sentito sollievo e ho finito la partita. Tutto sembrava a posto ma subito dopo la partita mi sono raffreddato, l’adrenalina per la gara è finita e ho iniziato ad avvertire il dolore e il giorno dopo sono andato all’ospedale e mi hanno dato delle notizie non proprio buone per il futuro. All’inizio non è stato semplice ma ho avuto fin da subito la mentalità giusta, rimango in Lituania un mese per recuperare e poi una volta arrivato qua ero solo e sono rimasto focalizzato sulla riabilitazione. Ho parlato con dei giocatori, con dei miei amici che hanno avuto un infortunio simile per capire quali fossero i passi giusti da compiere. All’inizio è stata dura perché in Lituania avevo dei ritmi diversi, potevo riposare quanto volevo dopo l’operazione. Era tutto diverso, poi sono arrivato qua e fin da subito avevo un programma molto rigido. È molto importante per me prendermi cura del mio corpo, specialmente quando sei una condizione come la mia”.

Sul ritorno in campo

“Voglio essere sicuro di essere pronto al 120%, voglio che tutti ne siano certi, specialmente io. Voglio esserne sicuro perché ricordo bene il mio primo anno qua quando mi sono infortunato. Ho sbattuto la gamba e sono stato fuori un mese e anche solo con un mese di stop ricordo quanto fosse difficile riprendere a giocare, per la velocità per i movimenti. Quindi per questo voglio essere sicuro e voglio quindi per questo che i miei compagni siano sicuri. A quel punto sarò pronto per rientrare in campo. Prima di tutto devo lavorare bene in allenamento, sentire il feeling con i compagni e specialmente con me stesso”.

Su cosa vuol dire giocare per la Dinamo

“Chi arriva alla Dinamo deve capire per quale squadra sta giocando, quello che rappresenta. Non si viene qua per divertimento, perché dalla mia prima stagione qui, ma anche prima che arrivassi questa squadra ha sempre giocato delle finali. Nessuna squadra avversaria vuole giocare contro Sassari, specialmente ai playoff, lo abbiamo dimostrato sempre da quando sono qui. Il primo anno abbiamo perso contro Venezia ma in gara 5, non è stato facile per loro. Abbiamo vinto contro squadre con budget più alti e giocatori forti. Loro devono capire questo, capire per cosa stanno giocando. Per la città, per il club, è una cosa importante che deve partire da loro, anche per il loro futuro devono giocare bene. Devono dare il 100% per questa squadra. Devi arrivare alla fine della stagione ed essere in pace con te stessso, andare dai tuoi compagni alla cena della squadra e dirgli “scusate ma ho dato tutto”.

Su Sassari e la Sardegna

“La cosa che mi piace di più della Sardegna è che hai tutto a portata di mano, la palestra, il centro città, se vuoi prende un caffè in 5 minuti lo stai sorseggiando, tutti si conoscono, vai dal solito ragazzo che vende il pesce o la carne. Si hanno piccole connessione con tutti, con la città e con il resto della Sardegna. Hai la possibilità di goderti la spiaggia, fare passeggiate o picnic, insomma di passare bene il tempo con la famiglia”.

Sulla LBA

“Il mio primo anno in Dinamo, Brindisi aveva una squadra pazzesca con giocatori molto forti che ora giocano in Eurolega. Giocavano benissimo e ora il budget si è ridotto e ora si trova negli ultimi posti della classifica. Ogni stagione è diversa, quest’anno Reggio Emilia è stata una sorpresa, sia per i giocatori che per il coach che hanno preso. Trento sta giocando in EuroCup e sta facendo molto bene in campionato, anche Tortona ha grandi ambizioni, ma anche loro hanno faticato a inizio stagione. Il campionato inizia a diventare sempre più competitivo. La Dinamo ha avuto a inizio stagione diversi infortuni, due o tre giocatori infortunati, poi si è fatto male Diop. Quando questo accade serve tempo per trovare il giusto ritmo. Non ci siamo riusciti prima che iniziasse il campionato, quindi abbiamo dovuto farlo durrante. Questo è stato il problema. Ora tutti iniziano a comprendere il proprio ruolo, iniziano a star meglio e iniziamo a risollevarci”.

Futuro

“Il mio primo obiettivo è quello di ritornare a giocare con la Dinamo, spero di sfidare Mirotic magari nei playoff. Vorrei ricevere anche la convocazione in Nazionale per andare a Portorico e giocare, magari in finale con l’Italia. Quando finirò la mia carriera vorrei rimanere nel mondo del basket, da coach da GM o da agente. Questi ultimi due sono lavori molto difficile devi affrontare tanti viaggi. Ho tanti amici che lavorano come scout per l’NBA e lavorano in Europa, se hai famiglia è molto difficile, sei sempre tanto impegnato. Mi piacerebbe diventare allenatore o un ruolo simile, però è molto difficile. Sono situazione imprevedibili, serve fare tanti step non è semplice”.

Il messaggio ai tifosi

“Voglio ringraziare tutti i tifosi, continuate a credere in questa squadra. L’inizio delle stagioni da quando sono alla Dinamo non sono mai iniziate al meglio, ma il basket è così. La squadra ha lavorato in una situazione difficile, la famiglia Dinamo sta lavorando verso la stessa direzione”.

La Redazione

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