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Dinamo, Markovic: “Sassari scelta facile, a Milano per capire chi siamo”

Nenad Markovic, nuovo coach della Dinamo Sassari
Nenad Markovic, nuovo coach della Dinamo Sassari
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Giornata di presentazione in casa Dinamo Sassari all’indomani della conferenza stampa del presidente biancoblù Stefano Sardara con cui ha annunciato l’esonero del tecnico bolognese Piero Bucchi. Nella Club House di via Nenni, nella giornata di oggi 25 gennaio, il nuovo coach dei sassaresi Nenad Markovic è intervenuto in sala stampa per la sua presentazione ufficiale.

Sulle prime impressione di Sassari 

“Sono felice di essere parte di questo club storico e di subentrare in una società che ha vinto tanto, che ha tradizione e una grande organizzazione. Questa per me è una sfida, sono stato in tutti i paesi europei ma ancora non in Italia. Lavorare nello stivale era un mio desiderio. Conoscevo già il GM Pasquini, è stato molto facile scegliere Sassari, non ci ho pensato due volte”.

Sul primo allenamento

“Ho un grande rispetto per coach Piero Bucchi, a volte quando qualcosa in una squadra va male a pagare è l’allenatore. Non è la prima volta nella mia carriera che arrivo in corsa su una panchina. Più che guardare le partite, l’importante è vedere ora i ragazzi in campo: vedere come si interfacciano e reagiscono alla situazioni. Prima di Milano abbiamo pochi allenamenti, ora devo lavorare partendo dai dettagli e dalla difesa che è un punto focale. Non è l’unico aspetto sul quale ci concentreremo, poi limeremo i dettagli. Poi in corsa vedremo cosa limare”.

Sul basket di Markovic

“Credo che la mia pallacanestro punta alla stessa di qualsiasi altro coach: ovvero trovare il modo per vincere. Potrei dire che la mia pallacanestro è fatta di corsa, atletismo per trovare la via per mettere punti facili: ma arrivando durante una stagione è difficile dire o prevedere che tipo basket faremo. Lo capiremo strada facendo, vedremo come rendere al meglio e trovare la vittoria. Sui cambi di mercato? Dopo un solo allenamento è difficile dirlo, quando c’è un cambio in panchina i giocatori possono avere un cambiamento in termini di fiducia ed energie. Ora pensiamo alle prossime partite e vediamo che fare insieme alla società”. 

Su Milano

“Sappiamo la forza di Milano, sono fiducioso perché all’andata abbiamo vinto di fronte al nostro pubblico. In casa loro sarà molto più difficile rispetto a quanto accaduto qua a Sassari. Questo sarà un buon test per valutare la testa e la mentalità della squadra, ma anche per capire come e con che spirito affrontiamo una squadra del genere. Sono una corazzata, poco importa se giocheranno in Eurolega, avranno il coltello tra i denti. Non è necessario vincere, ma dovremo fare una buona partita per ripartire dagli aspetti positivi. Voglio una squadra che combatta”.

Sull’umore della squadra

“Non credo che il team sia depresso o arrabbiato. Ma in loro vedo consapevolezza, questo è l’aspetto principale. Anche ieri quando ci siamo visti per la prima volta tutti mi hanno guardato negli occhi. Ieri abbiamo fatto un buon allenamento con energia e aggressività. Io non credo nel lavoro psicologico ma nel lavoro in generale e nella pratica ripetuta. Se sbaglio un tiro o un libero, il giorno dopo in palestra rifaccio per cento volte lo stesso fondamentale che ho sbagliato. Serve consapevolezza, lavorare sulle proprie abilità e i propri talenti. Faremo dei lavori individuali per capire questi ragazzi su cosa possono migliorare”.

Sulle similitudini tra la Dinamo attuale e la Digione che ha allenato

“La Francia è il paese dove si prediligono le point guard piccole, l’anno a Digione abbiamo giocato contro ha dominato le gare che si prendere responsabilità e fare giocate decisive. Questo per noi può essere un punto di partenza importante, delle qualità che possono dare sicurezze a lungo andare. Conosco tanti giocatori che ho ritrovato come Brandon e Gombauld, conosco i valori e le qualità di questo gruppo”.

Futuro

“In questo momento quello che dobbiamo fare è prendere in mano il nostro basket, capire dove crescere come squadra e come gioco. Ora non so dire dove potremo puntare, in queste tre settimane prima della sosta possiamo capire però dove possiamo arrivare e quali sono le nostre ambizioni”.

Sul feeling con i tifosi

“Non è mai facile quando c’è un cambio in particolare quando si prende il posto di Bucchi. La vita dello sport è stata così. Questo è il momento di restare uniti, abbiamo la necessità della vicinanza da parte della squadra, che siamo legati e che si crei una connessione con i tifosi e con il pubblico”.

Su Markovic nel privato

“Sono felicemente sposato con 2 figlie. Loro stanno in Francia perché devono finire la scuola, amo il mare e sono fan della spiaggia. Il basket è la mia ossessione, il mio lavoro e la mia passione”. 

Andrea Olmeo

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