Una partita contro una diretta avversaria nella lotta playoff per ritrovarsi. Nella conferenza stampa dell’anti-vigilia non è stato il coach Demis Cavina a presentare la gara di sabato sera contro Trieste ma Ousmane Diop. L’ala della Dinamo Sassari ha parlato delle sue sensazioni e del momento della squadra, queste le sue parole:
“È stato molto bello ritrovare il campo dopo tanto tempo e tanto lavoro fatto con lo staff tecnico. Sono stato molto felice di rientrare dopo 5 mesi. All’inizio non puoi essere al 100% però sto facendo il possibile per arrivarci il più presto possibile“.
Dove migliorare:
“È la nostra difesa che deve continuare a lavorare e tornare sui livelli della Supercoppa, perché in campionato non si è vista se non per alcune partite. Se ritroviamo quello possiamo ricominciare a giocare come sappiamo“.
Oltre il campo:
“Non dobbiamo avere nessuna pressione nel giocare partite importanti. Diciamo che in questa settimana ho visto i miei compagni molto concentrati sul lavoro che stavamo facendo. Le ultime uscite ci hanno insegnato qualcosa, dobbiamo ritrovare noi stessi ma stare più tranquilli e fare quello che gli allenatori ci chiedono di fare“.
Cosa la squadra deve ancora recepire:
“Ho avuto Demis negli ultimi due anni a Torino. Con lui si lavora tanto e bene. L’importante è continuare a seguirlo: anche a Torino abbiamo avuto un momento difficile però abbiamo continuato a credere in lui, a credere in quello che ci diceva e i risultati si sono visti. Ora l’importante è continuare ad ascoltarlo, a fidarci e sono sicuro che le cose andranno bene“.
Su Trieste:
Dobbiamo pensare a noi, soprattutto dopo le ultime tre partite. È giusto guardare agli avversari ma prima dobbiamo ritrovare noi stessi, e come detto prima ho visto grande voglia di rifarsi nei miei compagni. Trieste è una squadra molto forte, con un mix di lunghi forti ed esterni d’esperienza che sanno come si vince. Abbiamo bisogno di queste partite toste per ritrovarci.
Sul ruolo e sulla fisicità :
“Ho sempre fatto 4 anche a Torino ma il coach mi ha fatto fare anche il 5. Mi alleno in tutti e due le posizioni, anche perché il basket è andato in quella direzione lì. Se si riesce ad avere più ruoli si può aiutare di più la squadra. Pochi giorni fa scherzavo con i miei compagni dicendo che questa è la prima volta che mi sono sentito un po’ piccolo negli ultimi due anni. La fisicità è molto più elevata rispetto all’A2 e su questo bisogna lavorarci. In Champions League il livello è alto, noi siamo un po’ in difficoltà in classifica ma continuiamo a crederci fino alla fine”.
La Redazione














