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Dinamo, Devecchi a “Inside The Team”: “Gli insegnamenti del campo li applico nel ruolo di direttore”

Un momento del convegno Inside The Team all'Università di Cagliari
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È andato in scena nella Cittadella dell’Università degli Studi di Cagliari il convegno “Inside the Team: cultura, clima ed identità collettiva nello sport di alto livello” appuntamento dedicato all’analisi dei fattori psicologici, culturali e organizzativi che influenzano la performance nei contesti sportivi professionistici.

Una grande partecipazione di studenti e non solo all’evento organizzato e promosso dal professore Riccardo Pazzona, professore di Psicologia dello Sport e Psicologo dello Sport in Top Team che ha moderato l’incontro.  Tra gli interventi anche quelli di Filippo Tocco, Coordinatore dei Corsi di Laurea SAMS e APA,  Bruno Perra, Presidente CONI CR Sardegna. Presenti anche  Matteo Soragna, ex capitano della Nazionale italiana di basket e argento olimpico ad Atene 2004, Filippo Pirisi, avvocato specializzato in diritto sportivo e agente FIGC,  Rocco Galasso, ViceDirettore AdiSe e figura chiave nell’organizzazione del calciomercato, Alessandro Bargnani, CEO di Psicologi dello Sport Italia, Davide Mazzanti, Head Coach di pallavolo in ambito nazionale e di club, Andrea Soncin, Commissario Tecnico della Nazionale femminile di calcio e da Jack Devecchi, ex capitano e ora direttore generale della Dinamo Sassari. Un intervento è stato realizzato anche da Virginia Riva, nipote del grande Gigi, e dal capitano del Cagliari Calcio Leonardo Pavoletti. 

Le parole di Devecchi
Presente, collegato in remoto, anche il direttore generale della Dinamo Sassari Jack Devecchi, che ha raccontato la sua esperienza da capitano in campo fino al nuovo ruolo in società: “Quando si parla di sport si tende a prendere sottogamba ciò che trasmette lo sport. Io continuo a vivere lo sport da dietro la scrivania e dico che lo sport è una prova della vita. La mia carriera da atleta è stata importante, ma lo sport trasmette valori anche quando non si è professionisti. Mi piace parlare di due colonne dello sport: disciplina e responsabilità. La prima ti porta a voler competere quotidianamente, a raggiungere gli obiettivi che ti sei predisposto. È ciò che ci serve nella vita di tutti i giorni. La disciplina che si mette nella fase di preparazione fa la differenza, va oltre al talento: con disciplina e impegno non c’è talento che tenga. L’altra colonna è la responsabilità: nello sport sembra che non ce ne sia, ma anche negli sport di squadra la responsabilità del singolo è cruciale per raggiungere risultati importanti, la responsabilità non fa parte solo degli sport individuali“.

Da ex atleta ma che continua a praticare sport, dico che lo sport non deve essere solo come un benessere fisico: sarebbe troppo banale ridurre lo sport a questo. Dietro c’è una disciplina, c’è responsabilità che trasmettono il vero valore dello sport. Parlo della stagione 2014-15, stagione storica della Dinamo Sassari. Una stagione fantastica, molto particolare: spesso si dice che quando si vincono dei titoli, come in quell’annata, vi siano condizioni perfette all’interno del gruppo squadra e quindi tutto sia stato facile. Ma non è stato così: non eravamo i favoriti di quella stagione. Non eravamo un gruppo imbattibile, ma eravamo buoni giocatori messi in campo da un buon allenatore. Ma abbiamo avuto tantissime difficoltà, con una rosa di 12 giocatori e personalità forti. È stata una stagione complicata, ma che ci ha permesso di ottenere il massimo: quegli individui, presi singolarmente, avevano un talento di alto profilo, ma la squadra è stata brava a compattarsi e leggere le situazioni importanti. Il team era bravo a mettere da parte le individualità e sacrificarle in nome del gruppo per arrivare agli obiettivi finali. Gli insegnamenti di quella stagione li porto avanti anche oggi. Metto a disposizione quell’esperienza anche ora che sono negli uffici e faccio il direttore generale. Un club come il nostro è un’azienda vera e propria e ora applico ciò che ho appreso in campo. Non mollare mai e andare oltre gli ostacoli è ciò che porto con me e la chiave per tutti. Voler andare sempre oltre vi aiuta nella quotidianità, in ogni cosa. Saper resettare dopo una sconfitta porta a migliorarsi in futuro“.

 

 

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