Dopo la convincente prestazione contro Brindisi è tempo di pre-vigilia per la Dinamo Sassari, che domenica 6 febbraio affronterà a domicilio Trieste. Come di consueto, coach Piero Bucchi, ha presentato in conferenza stampa il prossimo match.
La partita
“Andiamo ad affrontare una squadra che è una delle rivelazioni del campionato, ben costruita e che sta facendo un bel percorso. Ieri hanno fatto una bella vittoria contro Treviso, siamo consapevoli che sarà una gara impegnativa e andiamo ad affrontarla con determinazione, forti di quanto abbiamo fatto contro Brindisi”
Step successivo, ce la farete per i playoff?
“Se avessi la sfera di cristallo lo direi subito, sono cose che non dipendono solo da noi, ma anche da quello che fanno gli altri. I ragazzi lavorano con buona voglia, impegno e determinazione. Dovremmo continuare così e ricevere risposte di volta in volta“.
Aspettative sul match
“Trieste difende molto bene e in maniera organizzata, mi aspetto una partita ruvida e dovremo essere capaci di giocare sotto pressione e difendere bene. Cavaliero nonostante l’età è un ragazzo che continua a incidere, in passato mi ha fatto sempre male“.
Condizioni della squadra
“Le vittorie portano fiducia e ti permettono di lavorare meglio. Dal mio primo giorno qua la squadra l’ho sempre vista volitiva, sia dal punto di vista tecnico che umano è una squadra che si sa esprimere“.
Gestione della pressione
“Ci sono due tipi di pressione, quella degli avversari e quella emotiva che può avvertire una squadra quando è obbligata a vincere. Noi adesso mentalmente siamo più leggeri, il nostro cammino ci sta portando ad avere maggiore leggerezza emotiva“.
Sulla partita di andata
“Dobbiamo fare la partita nel miglior modo possibile, è difficile parlare a priori. Come con Brindisi dobbiamo essere bravi a leggere la gara, non parliamo prima perché può aggiungere pressione“.
Burnell
“Lui è un giocatore che quando incide su una partita lo fa in maniera importante, non solo attraverso i punti ma anche a rimbalzo. Burnell è un giocatore che incide tanto, ogni volta che è determinante andiamo vicino alla vittoria.”.
700 presenze contro Brindisi
“Settecento panchine sono tante, quando ho fatto la prima partita era a Venezia contro Vitucci, se ci penso è una coincidenza strabiliante ritrovare lui in questa occasione e dopo così tante partite. Sicuramente era destino. Questo numero fa impressione, quando fai l’allenatore sai quando inizia ma non quando finisce. Ogni volta è come il primo giorno di scuola. Ho festeggiato le settecento partite con una vittoria e voglio dedicarlo alla mia famiglia: a mia moglie e i miei figli“.
Andrea Olmeo














