Il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico chiarisce, facendo polemica con il Partito Democratico, sul volo che lo ha portato in Sardegna nello scorso weekend.
Luigi Di Maio era sbarcato nell’isola sabato, prima ad Alghero poi a Cagliari e Assemini, parlando di vari temi inerenti la politica sarda e lanciando strali (puntualmente ribattuti) contro il centrodestra e, in particolare, la Lega di Matteo Salvini, alleato al governo nazionale con il quale i rapporti sono ormai aspri.
L’accusa del Pd è stata quella di aver preso un volo di Stato per un viaggio non istituzionale. Pronta la replica di Di Maio, tramite una nota sul portale del Movimento 5 Stelle.
Di seguito le parole di Di Maio:
Ragazzi, quelli del Pd non ce la possono fare. È più forte di loro. Ci provano, insistono, ma niente. Ne fanno una dietro l’altra. Prima il loro nuovo tesoriere, che oggi fa mea culpa sulla loro proposta di legge per aumentare gli stipendi dei parlamentari e poi minaccia di querelarmi (un po’ kafkiano…), poi l’accusa di essere andato a fare campagna elettorale in Sardegna con un volo di Stato. Ebbene sì, lo confesso: all’aeroporto Capodichino di Napoli c’era un mio sosia. Anzi no, ve la dico tutta. Ero proprio io, ma sono saltato dall’aereo di linea a quello di Stato mentre eravamo in volo, a 10mila metri di altezza, dove ad aspettarmi c’erano ostriche e champagne e non potevo mancare!
Ragazzi, quelli del Pd se non esistessero bisognerebbe inventarli!
Sono contento che continuino questa inconcludente campagna denigratoria nei miei confronti per tentare di farvi credere che io sia come loro. Li posso solo ringraziare! Ovviamente con le persone con le quali sono decollato a Napoli sono pure atterrato a Olbia: niente voli di Stato e niente champagne!
Ah in foto sono con un signore incontrato all’aeroporto di Napoli nel tragitto verso il gate, lo preciso per i simpaticoni del Pd prima che dicano che ho stretto la mano al pilota del mio jet privato.