agenzia-garau-centotrentuno

Dessena: “Ritiro decisione non semplice. A Cagliari dieci anni bellissimi”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

L’ex capitano del Cagliari, Daniele Dessena, fresco di ritiro dal calcio giocato, ha parlato in conferenza stampa dopo l’1-1 contro il Lecce, analizzando il suo passato in rossoblù e raccontando le sue emozioni dopo l’omaggio odierno dell’Unipol Domus per le 206 presenze ufficiali in carriera con il Cagliari (dal 2009 al 2010 e dal 2012 al 2019). Queste le sue dichiarazioni.

Sul ritiro

“È stata una decisione non facile. Dentro di me ho una passione sfegatata per il calcio, per la cultura dell’allenamento, per andare al campo, per dire la parola giusta al momento giusto. Quello ancora ce l’ho. Chiaramento penso che sia arrivato anche per me il momento a quasi 37 anni di prendere questa decisione ma con la massima serenità dopo un anno complicato. Il ritiro era un pensiero che mi logorava dentro, che non mi faceva dormire, mi dava molte insicurezze e io sono un ragazzo che di insicurezze non ne ha e non ne deve avere”.

Sull’omaggio dell’Unipol Domus e sul futuro

È stata un’emozione fantastica. Per me è stato un dono quello che è successo oggi e me lo porterò dentro tutta la vita. Ancora una volta ci tengo a ringraziare tutti, la famiglia Giulini, la società Cagliari e tutte le persone che mi hanno applaudito. Mi sono reso conto di tante cose, di dieci anni bellissimi a Cagliari, di una carriera a mio parere bellissima. Ringrazio anche l’Olbia per aver finito la carriera dove volevo, in Sardegna. La gente può pensare poi quello che vuole su di me. A me interessa solo quello che mi dice la mia testa e di quello che pensa il mio cuore. Per questo andrò avanti per la mia strada e continuerò a farlo, elogiando sicuramente i colori rosso e blu. Futuro? Daniele Dessena farà, è curioso. Sono un ragazzo determinato, positivo e che non si arrende mai. Il futuro non mi fa paura per il semplice fatto che ci metterò tutto me stesso per realizzare altri sogni. Ho già il patentino UEFA B e quindi continuerò a studiare su quello, prendendo anche il patentino UEFA A. In carriera ho avuto tanti allenatori e a Olbia quest’anno ne ho avuti tre ma ce n’è uno che mi ha incuriosito dal punto di vista umano. A livello comunicativo mi ha dato danto e a 36 anni trovare un allenatore che ti dà ancora la possibilità di migliorarti è da studiare secondo me”.

Sull’essere capitano del Cagliari

“Per me aver onorato quella fascia da capitano così importante, talmente prestigiosa è stato un privilegio. Al Cagliari ho avuto tanti capitani come Conti, Cossu, Pisano, Lopez e Agostini. Loro sono riusciti a creare qualcosa di magnifico e io quella cosa lì l’ho cercata di trasportarla in me e negli anni negli spogliatoi. Per me è stato un onore e un privilegio essere il capitano del Cagliari”.

Sull’esperienza al Cagliari

“L’esperienza a Cagliari mi ha insegnato tanto umanamente. Sono arrivato a Cagliari a 21 anni. A quell’età sei un ragazzino e pensi solamente a fare carriera e al guadagno. Poi però dopo conosci le persone e sai quello che ti danno. Si è creato qualcosa di talmente speciale che non pensavi più alla carriera e al guadagno. Pensavi, invece, ad andare al campo e di dare il massimo per questa maglia. Era una questione di orgoglio, di difendere un tuo familiare. Lo zoccolo duro di allora, senza ripetere i nomi, era composto da fenomeni calcisticamente e umanamente. Lì è nato in me un nuovo Daniele che doveva difendere la maglia”.

La Redazione

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti