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Jacopo Desogus con il Pescara | Foto Pescara Calcio/Massimo Mucciante

Desogus: “Felice a Pescara, ma sogno di tornare al Cagliari”

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L’attaccante Jacopo Desogus, di proprietà del Cagliari ma in prestito al Pescara, è intervenuto, insieme al centrocampista dell’Olbia Lukas König, durante la nostra rubrica settimanale Serie C…entotrentuno, per fare un primo bilancio della sua avventura con il Delfino ma anche per analizzare la situazione attuale del Cagliari di Liverani. Queste le sue dichiarazioni.

Parlaci dell’ambientamento a Pescara. Come sta andando in campo e fuori dal campo?

“Fuori dal campo ho trovato veramente una squadra che mi ha accolto benissimo, sono tutti ragazzi molto umili. Siamo un gruppo unito e poi stiamo anche andando bene in campionato, quindi tutto è più semplice. Ho trovato proprio una bella squadra. Quando sono arrivato ero un po’ spaesato perché comunque è la prima esperienza fuori, poi è arrivata all’ultimo giorno di mercato, praticamente ho saputo tutto in due giorni però dopo una settimana stavo già benissimo”.

Come sta andando la tua prima esperienza fuori dalla Sardegna?

“Mi sta formando perché vivere da solo è tutta un’altra cosa rispetto a vivere con i genitori, poi spostarmi da solo e fare le cose da solo è completamente diverso però mi sto trovando bene”.

Hai segnato il tuo primo gol con la maglia del Pescara alla “tua maniera”. Com’è finalmente sbloccarsi?

“Sì, mi mancava il gol. Quando ho visto la palla entrare mi sono liberato di un peso. Erano 14-15 partite che facevo magari una bella prestazione senza riuscire però a determinare. Adesso spero di essermi sbloccato. La rete è stata un’emozione bellissima, poi ho segnato sotto la curva anche se eravamo fuori casa. Per fortuna c’era la curva del Pescara e quindi sono andato ad esultare sotto”.

C’è stata una dedica particolare per il tuo primo gol in Serie C?

“L’ho dedicato ai miei genitori. Per forza lo dovevo dedicare a loro perché mi hanno aiutato un sacco in questi anni”.

Sei nel girone forse più complesso della Serie C. Che aspettative avevi all’inizio e qual è stato il tuo impatto?

“Sì, allora io non conoscevo benissimo il campionato però adesso che sto giocando qua ho capito che tutte le squadre che stiamo affrontando sono difficili. Ogni partita è tirata, non mollano mai. Rispetto alla Primavera è un campionato più intenso e con meno pause. All’inizio ero un po’ in difficoltà nelle prime partite. Ora che mi sono ambientato sono più libero, sono riuscito a capire bene il campionato e adesso sto riuscendo ad esprimermi un po’ meglio”.

Hai avuto tanti compagni in Primavera che poi hanno fatto il salto in Serie C. Hai chiesto consigli a qualcuno o ti sei fidato dell’istinto?

“Con Gianlu (Contini n.d.r.) ci avevo parlato perchè abbiamo fatto il ritiro assieme a Cagliari. Lui mi ha raccontato un po’ com’è la Serie C, che è un campionato difficile, tosto. Io ovviamente l’ho ascoltato e aveva ragione, me ne sono accorto”.

Sei cresciuto nel settore giovanile del Cagliari. Quant’è grande l’ambizione di essere richiamato dal Cagliari e di tornarci da protagonista?

“Sicuramente mi piacerebbe tornare a giocare a Cagliari perché comunque, essendo cresciuto lì, ho fatto 10 anni in rossoblù. Ora ovviamente voglio fare bene qua a Pescara perché è una piazza importante che sicuramente mi sta facendo crescere. Sapere che un giorno magari potrei tornare in Sardegna però mi spinge a dare qualcosa in più, per ora comunque si sta veramente bene a Pescara”.

Ti aspettavi una Serie B così difficile per il Cagliari?

“Sapevo che era un campionato difficile però non mi aspettavo che il Cagliari facesse fatica come sta facendo. Non me l’aspettavo perché ha una rosa fatta di giocatori importanti, con tanta esperienza e tanta qualità. Spero che riescano a risalire presto in classifica”.

Cosa ti manca di più della Sardegna?

“Ovviamente la famiglia, gli amici, mi manca anche stare a Cagliari, fare un giro in Piazza Yenne, mi manca un po’ tutto”.

Secondo te qual è la favorita del Mondiale?

“Non dico Argentina per superstizione. Io voglio che vinca l’Argentina, però secondo me la Francia è la squadra più forte”.

Qual è il tuo idolo?

“Senza dubbio Kakà”.

La Redazione

 

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