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Del Fabro: “Arezzo? Puntiamo in alto. Nicola uomo giusto per Cagliari”

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Il difensore dell’Arezzo, Dario Del Fabro, è stato nostro ospite durante la nostra trasmissione Serie C…entotrentuno dedicata alla Lega Pro. Con l’ex Cagliari e Yverdon tra le altre abbiamo analizzato la sfida vinta dagli amaranto di Emanuele Troise per 2-0 al Vanni Sanna contro la Torres di Alfonso Greco – decisiva la doppietta dell’ex Olbia, Roberto Ogunseye – nell’ottavo turno di terza divisione.

Sull’esperienza ad Arezzo e sulla vittoria contro la Torres

“Sono molto contento di essere qui ad Arezzo perché c’è un bel progetto, c’è una piazza calorosa e ci sono tutti i presupposti per fare un campionato di un certo livello. La partita contro la Torres? Per me, come in molti sanno, è stata una partita speciale. Abbiamo battuto un avversario come la Torres, che è tra le squadre più dure di questo campionato, specialmente in casa, anche perché vincere al Vanni Sanna non è da tutti. Siamo molto contenti ed è andata bene. L’esperienza ad Arezzo? In Toscana si sta benissimo. Ai tempi di Pisa mi ero innamorato delle città toscane. Ad Arezzo la qualità della vita è alta e si mangia molto bene. Per quanto riguarda il campionato, è la prima volta nella mia carriera che gioco in Serie C, che considero un campionato molto seguito e che, nel corso degli anni, è cresciuto tantissimo in termini di visibilità. Quest’anno, nel girone B, ci sono tante piazze affamate di calcio e che hanno voglia di tornare in alto. Penso che il livello si sia alzato, non c’è una squadra ammazza campionato come il Cesena dello scorso anno. Diciamo che è un campionato molto bello da seguire”.

Sul campionato

“La squadra che mi ha impressionato di più? Direi la Ternana. Contro di loro, per come si era messa la partita, meritavamo qualcosa in più. Abbiamo avuto un blackout di 15 minuti dove abbiamo subito due gol e se non l’avvesimo avuto nel primo quarto d’ora, probabilmente la gara sarebbe andata in modo diverso. Se dovessi dire, quindi, una squadra direi la Ternana ma, ripeto, non c’è una squadra ammazza campionato che è molto più forte rispetto alle altre. Un’altra squadra che per esempio ci ha dato del filo da torcere è stato il Gubbio. Ho visto la partita che hanno giocato contro la Torres ed è una squadra fastidiosa, che crea tanto volume di gioco, ha uno stile forte e predominante. Sono giù in classifica in questo momento, è vero, però anche loro hanno un bell’organico. Poi ci sono anche Pescara, Entella e anche lo stesso Ascoli contro cui abbiamo già giocato in Coppa Italia passando poi il turno. L’Ascoli, come anche Perugia e Spal ad esempio, sono squadre che, secondo me, alla lunga, possono venire fuori da questo momento difficile”.

Su un eventuale ipotesi Torres

“Un ritorno in Sardegna ma alla Torres? Qualcosa di concreto non c’è stato. Non c’è stato un contatto o comunque una chiacchierata più approfondita. A Sassari conosco tutti, dalla dirigenza ai giocatori, però non c’è stato qualcosa di concreto in questo senso”.

Sull’esperienza a Cagliari

“A Cagliari mi sono trovato benissimo. Lì sono cresciuto come ragazzo e mi sono affacciato al calcio che conta. Sono stato per due anni anche in prima squadra e l’esperienza al Cagliari mi ha consentito di essere il calciatore che sono oggi. È stato un percorso formativo dove ho incontrato diverse persone che mi hanno guidato nel mio percorso: da Matteoli a Masia nel settore giovanile. Ho avuto tantissimi allenatori importanti come Gianluca Festa, che fu il primo a spostarmi da centrocampista a difensore centrale, poi Diego Lopez che mi ha lanciato in prima squadra. E inoltre c’era il presidente Massimo Cellino che ha sempre creduto in me e che mi ha portato poi al Leeds. A Cagliari ho avuto dei maestri calcistici e di vita che ringrazierò sempre perché, se non fosse stato per loro, probabilmente avrei fatto un altro tipo di carriera. Sono riconoscente nei confronti del Cagliari per quello che mi ha dato e per come mi sono trovato. Se sento qualcuno di quegli anni in rossoblù? Qualcuno sì, poi ovviamente gli anni passano e ognuno ha la propria vita e magari non è possibile vedersi con frequenza però ancora con alcuni di loro mi sento per telefono e, quando è possibile, ci si incontra. E in occasione della gara contro la Torres, ne ho incontrati diversi come ad esempio Dametto e Giorico, che erano più grandi di me ma con cui abbiamo condiviso l’esperienza a Cagliari ed è stato bello ritrovarli”.

Sull’Arezzo e sugli obiettivi della stagione

“L’Arezzo è una squadra formata da grandi uomini, siamo veramente un gruppo molto unito e questo non è facile trovarlo nel mondo del calcio. Molti giocatori che hanno conquistato la promozione in C sono rimasti qui e l’anno scorso hanno fatto un gran campionato raggiungendo i playoff. In estate sono stati aggiunti dei tasselli per alzare un po’ l’asticella. La squadra è forte sotto tutti i punti di vista e questo è un buon segnale. Per fare un campionato di certo tipo, ci vogliono la bravura, i risultati ma anche un pizzico di fortuna. In un campionato così livellato ed equilibrato come il nostro, basta una vittoria o una sconfitta in uno scontro diretto che cambia l’andamento della stagione. Dobbiamo continuare così e crederci fino alla fine per fare un certo tipo di campionato, rimanendo umili. Io comunque sono positivo, l’Arezzo ha dato dei bei segnali in queste prime partite e la classifica lo dimostra. Penso che la squadra abbia ancora dei margini di miglioramento e quindi staremo a vedere”.

Sul Cagliari di Nicola

“Il Cagliari, nelle ultime stagioni, ha fatto un campionato di sofferenza, ma questo non dipende dai giocatori o dall’ambiente. Il livello della Serie A penso si stia alzando molto. Magari c’è distacco tra le prime della classe però in fondo alla classifica è una guerra fino all’ultimo. Il Cagliari ha dimostrato di avere la solita tenacia, l’umiltà e la voglia di mantenere la categoria, ha giocatori esperti ed affermati e giovani che hanno voglia di consacrarsi definitivamente. Io vedo una squadra duttile, compatta e sono sicuro che con Nicola, che io considero un grandissimo uomo oltre che un grande allenatore, farà un campionato di spessore”.

La Redazione

 

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