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De Magistris (Tmw): “Cagliari piazza giusta per Gaetano. Luvumbo? In prospettiva è da big”

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Si avvicina sempre di più la sfida tra Cagliari e Napoli, in programma domenica 15 settembre alle 18 all’Unipol Domus. In vista di questo appuntamento abbiamo intervistato il collega Raimondo De Magistris di TuttoMercatoWeb, che ci ha fatto un quadro sul momento attuale vissuto dal Napoli. Di seguito le sue parole.

Raimondo, sia Cagliari che Napoli sono all’inizio di un nuovo ciclo: che partita si aspetta domenica?

“Sarà una partita più complicata del previsto per il Napoli. Secondo me il Cagliari dal punto di vista dell’organizzazione di gioco arriva meglio perché ha più continuità rispetto alla scorsa stagione. Son curioso di capire come possono arrivare a livello di forma i nuovi innesti del Napoli: questa è una fase delicata e di transizione, quindi sarà una gala equilibrata. Pronostico? Dico che il Napoli vincerà di misura”. 

Cosa ne pensa del trasferimento di Gianluca Gaetano al Cagliari? È la rampa di lancio giusta per il fantasista classe 2000?

“Senza dubbio è la rampa di lancio giusta. Cagliari è una piazza dove si è trovato molto bene, ha dimostrato di essere centrale nel progetto: secondo me, in questo momento questa è la realtà giusta per lui, per poi magari ambire a qualcosa di più. Magari anche per un eventuale ritorno a Napoli nel giro di un paio di stagioni. Però qualora fosse rimasto tra i partenopei avrebbe rischiato seriamente di essere molto marginale nel progetto di Conte e quindi di perdere tempo nel processo di crescita. Invece a Cagliari è un giocatore importante, ma soprattutto i rossoblù hanno investito tanto su di lui e quando un club investe così tanto su un giocatore significa che ci crede. Ha fatto benissimo ad aspettare fino all’ultimo giorno di mercato per tornare in Sardegna”.

Le chiedo un opinione su Zito Luvumbo, l’anno scorso decisivo nel match di ritorno con un gol al minuto 96: spesso accostato proprio alla squadra partenopea, pensa che in futuro potrebbe essere un obiettivo del Napoli?

“Perché no? È un giocatore con delle potenzialità importanti ma, secondo il mio parere, ha bisogno ancora di crescere un po’ per arrivare a quel livello. Faccio un parallelo con Ngonge: Cyril dopo sei mesi buoni a Verona, si è trasferito a Napoli e ora sta pagando dazio. Non è più centrale nel progetto di Conte e forse ha fatto troppo presto il salto più lungo della gamba. Luvumbo avrebbe rischiato lo stesso se si fosse trasferito la scorsa estate o lo scorso gennaio. Però potenzialmente è un giocatore da top club, quindi anche da Napoli, anche se ha bisogno di essere più decisivo in zona gol. Arriverà in un top club quando inizia a segnare con regolarità i suoi 13-15 gol a stagione e, a parere mio, è un giocatore che ha questi numeri nelle gambe. Ripeto, in prospettiva è un giocatore da grande squadra”.

Lukaku subito decisivo con il Parma: come sta il belga e come si sta inserendo tatticamente nella squadra di Antonio Conte?

“La vittoria del Napoli sul Parma è stata una vittoria di carattere, ma molto fortunata. Non c’è dubbio che l’espulsione di Suzuki con i cambi terminati abbia determinato la partita. Il Napoli ha rimontato perché il Parma per 20 minuti ha giocato un giocatore di movimento in porta, facendo 2 tiri e trovando 2 gol. Con un portiere questo non sarebbe successo, anche perché non erano tiri irresistibili. Vittoria di carattere che tende a mostrare subito l’impronta di Conte. Per come sta fisicamente Lukaku sono curioso di vederlo anche io, chiaro che in quella occasione non aveva la partita, non aveva nemmeno i 30 minuti nelle gambe. Però la sua scelta di non rispondere alla convocazione del Belgio per rimanere a Castelvolturno ed essere allenato da Conte per due settimane vuol dire che vuole fare la differenza. Da notare che dopo la partita con il Parma è l’unico giocatore che ha fatto un solo giorno di riposo, poi è tornato subito ad allenarsi. Dal punto di vista tattico è perfetto, chi meglio di Conte sa come sfruttare le sue potenzialità, c’è da capire quando sarà al 100%. È capitato spesso anche in passato, nel suo caso, che ci volessero diverse settimane. Ripeto, come detto prima sul fatto che non abbia risposto alla convocazione e che sia rimasto ad allenarsi, potrà sicuramente accelerare il suo recupero in vista della forma fisica. Va considerato che lui al Chelsea si stava allenando con un altro gruppo a parte, mai a disposizione di Enzo Maresca, perché non faceva parte del progetto dei Blues. Di fatto ha saltato un estate di preparazione ed è un elemento da tenere in considerazione”.

Non una delle migliori partenze per Conte, pensa che i nuovi innesti siano di livello? Poi domanda secca, questo Napoli può vincere il campionato?

“Sul fatto che possa vincere lo scudetto non lo so. Dico che può rientrare in Champions, non dimentichiamoci che il Napoli ha concluso al decimo posto nell’ultima stagione. Il Napoli ha investito come nessun altro questa estate. Facendo il bilancio acquisti e cessioni in Europa, solo il Brighton ha speso più dei partenopei. Questo fa anche capire la voglia che ha De Laurentiis di tornare subito protagonista, però passare dal decimo al primo posto è molto complicato. Sicuramente è una squadra competitiva per andare in Champions League. Giudico ottima la campagna acquisti del Napoli, dove sono stati presi quest’estate 5 titolari: Buongiorno, Gilmour, McTominay, Lukaku, Neres, poi Spinazzola e Rafa Marin che sicuramente daranno una mano. Questo Napoli aveva bisogno di investimenti soprattutto a centrocampo, con delle alternative reali e credibili a Lobotka e Anguissa che sono totalmente mancate nella scorsa stagione. Da questo punto di vista Gilmour e McTominay lo sono, perché Cajuste non lo è stato lo scorso anno. Infine sono curioso di vedere David Neres, che in Serie A può fare bene: è un grande dribblomane che può fare la differenza nell’uno contro uno, ma essere decisivo anche in termini di assist e scalzare presto Politano nelle gerarchie di Conte”. 

 Cosa ne pensa di questo Cagliari e della “linea giovani” impostata sul mercato dal club rossoblù?

“Io penso che sia quasi inevitabile oggi per un club, per garantirsi anche una prospettiva di miglioramento. Società come il Cagliari non possono non passare anche dalle plusvalenze per migliorarsi. Faccio un parallelo con il Napoli, che diventò una grande società a mio avviso quando iniziò a definire le prime cessioni: ha fatto il salto di qualità quando ha iniziato a vendere a 40 milioni Lavezzi, Higuain per 90 milioni e Cavani per 60. Grandi cessioni che permisero al Napoli grandi investimenti. La società campana ha cominciato ad avere lo status di big quando è passata da Mazzarri a Benitez, con grandi cessioni utili a comprare grandi calciatori. È chiaro che fare il paragone tra Cagliari e Napoli sia un parallelismo un po’ in grande, però la strada è quella lì. I rossoblù devono puntare su una linea di giocatori giovani, da valorizzare e poi vendere per reinvestire ancor di più sulla squadra nei prossimi anni. Non esistono più i mecenati di vent’anni fa che possono investire 50-70 milioni l’anno in un club e non può farlo Giulini. Quindi la linea deve essere puntare sui giovani e scegliere con cura quelli forti, valorizzarli e poi venderli, sposo pienamente questa linea del Cagliari”.

Flavio Masala

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