Dopo l’ultimo ballo con la maglia della nazionale, Gigi Datome ha cominciato una nuova carriera, quella da dirigente dell’Olimpia Milano. L’ex cestista olbiese ha parlato della prossima stagione e del suo futuro in una intervista con il Corriere dello Sport. Di seguito un estratto.
Sul prossimo campionato e sulla sfida Bologna-Milano
Qualche squadra sicuramente partirà davanti alle altre. Ma essendo a disposizione di tutti vari obiettivi, come i playoff e la salvezza, ci saranno diversi livelli di interesse e di competizione. Cosa penso del duopolio Armani-Virtus? Proviamo a pensare alla nostra pallacanestro senza Milano e Bologna: sarebbe un campionato migliore? Secondo me le formazioni di alto livello nobilitano i campionati. Provate a togliere l’Olympiacos e il Panathinaikos al basket greco, il Partizan e la Setlla Rossa a quello serbo; o il Barcellona e il Real Madrid alla Spagna: diverrebbero tutti altri campionati. Inoltre, visto che per competere con Milano e Bologna la sfida deve essere per forza grande, ritengo che anche le altre società siano spinte a puntare verso l’alto. Basta vedere cosa hanno fatto Tortona o Sassari, che è sempre competitiva, e Venezia. Insomma, alla fine Armani e Segafredo per forza di cose alzano il livello dei club”.
Sulla scelta di non tentare la carriera da allenatore
“Non mi vedo portato per quel ruolo. Forse, perché, venendo da tanti anni di gioco, ora sento il desiderio di stare più dietro le quinte, per staccare un po’ dal campo. In questo momento vorrei imparare come funziona una macchina societaria di alto livello come l’Olimpia. E per farlo bene non posso lavorare nello staff tecnico”.
Sul futuro in Fip
“Ma come, sono già retrocesso da candidato alla presidenza della Fip a candidato dirigente? Comunque mi rendo conto che il mio nome sia facilmente spendibile in tanti ruoli. Per adesso non c’è nulla, voglio imparare all’Olimpia e basta”.
La Redazione