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Daspo ai tifosi, l’Olbia: “Condanniamo ogni violenza, ma non si generalizzi”

Un momento di Olbia-Carrarese | Foto Sandro Giordano
Un momento di Olbia-Carrarese | Foto Sandro Giordano
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In seguito ai fatti del derby di Coppa Italia tra Olbia e Torres, la questura ha confermato il DASPO praticamente a tutti i tifosi della Curva Mare presenti nella serata del 4 ottobre.

A essere colpiti dal provvedimento non solo chi è stato intercettato con caschi e bastoni, ma anche dei tifosi della Curva non coinvolti che stavano raggiungendo lo stadio per la sentita partita. Per un gran numero di tifosi è arrivato quindi un DASPO da 4 a 8 anni, parte dei quali con obbligo di firma durante le manifestazioni sportive, per corteo non autorizzato. La società del presidente Marino ha rilasciato in una nota il suo pensiero, sottolineando come alcuni dei provvedimenti non siano giusti verso quelle persone estranee ai fatti: “La società Olbia Calcio 1905 condanna ogni forma di violenza in ogni ambito– si legge nella nota-. Il calcio deve unire, aggregare e non separare e condannare. Non si generalizzi però punendo tutti, solamente chi commette atti violenti deve essere allontanato. Il calore dei tifosi intorno alla squadra ed all’ambiente sono la Linfa vitale senza la quale si perderebbe il senso del gioco. Siamo certi che le forze dell’ordine sapranno distinguere chi effettivamente ha compiuto questi atti e chi no.”

La Redazione

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