L’abitudine di iniziare la stagione con ancora tanto lavoro da fare appartiene al passato. Prove generali prima della corsa finale, un modus operandi che nell’estate del 2023 ha visto un cambio di rotta frutto dell’ormai noto effetto Ranieri. Quella legge della fisica sportiva applicata al Cagliari che vede i desideri del condottiero diventare realtà , un unicum nella storia recente del club rossoblù che ha come mente il tecnico romano e come braccio il diesse Nereo Bonato.
Nero su bianco
La necessità di un portiere che, partendo da secondo, possa far vivere i brividi della concorrenza a Boris Radunovic, risponde al nome di Simone Scuffet. Quella di dare un’alternativa – anzi, ben di più – a Paulo Azzi sulla fascia sinistra ha in Tommaso Augello il volto nuovo al posto di Antonio Barreca, scambio con la Sampdoria e Ranieri che ritrova un suo scudiero ai tempi di Genova. Muscoli, gamba, tecnica e tiro da fuori in mezzo al campo, caratteristiche che mancavano nel Cagliari della passata stagione: presto fatto, ecco Ibrahim Sulemana dal Verona. Le corsie esterne da puntellare in nome del 4-4-2 come idea madre dal punto di vista tattico e così doppio colpo con Jakub Jankto e Gaetano Oristanio. Cinque acquisti definiti in breve tempo, tutti già in campo nella prima uscita stagionale del Trofeo Sardegna contro l’Olbia. Finita qui? Per nulla, perché la società rossoblù è pronta al triplo colpo per completare – o quasi – il mercato in entrata. Per poi, come da logica e come da numeri, passare a quello in uscita per una rosa ampia e da sfoltire in almeno sei elementi. Solo superato questo doveroso passaggio si potrà pensare alle occasioni che potrebbero arrivare dalle classiche dinamiche delle trattative, i colpi dell’ultim’ora che più che tasselli fondamentali avrebbero le sembianze della classica ciliegina sulla torta.
Attesa Palomino
La prima necessità è quella di un difensore centrale d’esperienza e di piede mancino. Come ormai noto l’obiettivo numero uno resta José Luis Palomino dell’Atalanta, sul quale il Cagliari punta con forza e attende con fiducia la chiusura nei primi giorni del ritiro in Valle d’Aosta pronto a partire domani 24 luglio. Nessun problema con la società nerazzurra, mentre si aspetta la fumata bianca con il calciatore argentino classe ’90 al quale è stato proposto un accordo biennale con opzione sul terzo anno e con un ingaggio inferiore rispetto a quello da 1,5 milioni di euro netti percepito a Bergamo. Sullo sfondo non solo Gian Marco Ferrari del Sassuolo, ma anche lo svincolato Filip Helander, difensore svedese con un passato in Serie A tra Hellas Verona e Bologna prima dell’ultima esperienza in Scozia con la maglia del Rangers Glasgow. Helander è la classica opzione alternativa, al momento soltanto un’idea che diventerebbe maggiormente concreta soltanto se Palomino dovesse scegliere altre strade rispetto a quella che porta in Sardegna. La volontà del Cagliari è quella di non aspettare troppo e provare a chiudere la partita con il difensore argentino – in un senso o nell’altro – entro i primi giorni del ritiro valdostano.
Eldor in arrivo
Così come il difensore centrale anche l’attaccante è una priorità da portare in dote a Ranieri quanto prima. Motivo principale dell’accelerata su Eldor Shomurodov della Roma, ormai vicinissimo a vestire la maglia rossoblù nelle prossime ore. L’uzbeko classe ’95 dovrebbe arrivare in prestito con diritto di riscatto e raggiungere i futuri compagni in Valle D’Aosta nei primi giorni della prossima settimana. Il classico attaccante di fisico e gamba, opzione che risponde alle richieste di Ranieri e che rappresenta il profilo in cerca di riscatto citato anche dal diesse Bonato. Con Shomurodov si completerebbe al momento il mercato in entrata nel reparto offensivo, pur tenendo presente le parole di tecnico e direttore sportivo che non hanno nascosto il desiderio di portare in Sardegna non solo una punta, ma due. Non è dunque da escludere un ritorno sul tavolo delle trattative nelle ultime due settimane di agosto, ma per il momento la società rossoblù dovrebbe fermarsi all’uzbeko ex Genoa che si aggiungerà a Gianluca Lapadula, Leonardo Pavoletti, Zito Luvumbo e Marco Mancosu tra le soluzioni per l’attacco. Una volta risolto il nodo Gastón Pereiro e sistemati anche i vari Edoardo Goldaniga, Elio Capradossi, Nunzio Lella e Christos Kourfalidis – senza dimenticare Salvatore Boccia e Christian Travaglini – ecco che il Cagliari potrebbe approfittare dei saldi di fine stagione e tornare alla carica per profili come Borja Mayoral o Tasos Douvikas.
Ciliegina Prati
Lo sguardo rivolto al futuro senza disdegnare il presente resta comunque una linea che verrà seguita per il centrocampo. Perché Matteo Prati è sempre obiettivo concreto e la fiducia in casa Cagliari resta alta per la riuscita della lunga trattativa. La Spal attende offerte che possano far partire l’asta, ma al momento senza successo. Il destino sembrerebbe così segnato, pur tenendo presente le classiche inversioni di mercato che possono cambiare le carte in tavola. Ma, al netto dei condizionali d’obbligo, il nazionale Under 20 classe 2003 è ogni giorno più vicino all’approdo alla corte di Ranieri. Prati resta l’unico obiettivo in mezzo al campo, nessun interesse per Soualiho Meité del Benfica nonostante le voci delle ultime ore. Il centrocampista di origine ivoriana nato a Parigi – l’anno scorso alla Cremonese – non è parte dei piani del diesse Bonato che resta concentrato sulla pista che porta a Prati con il classico cauto ottimismo delle scorse settimane. Una volta chiuso il trio di nomi in entrata – se dalla volontà si passerà ai fatti – il Cagliari avrà 33 giocatori in rosa e giocoforza dovrà prima di tutto aprire le porte alle diverse uscite. Il lavoro più difficile, tra una Serie B in ritardo sul mercato – anche per le ormai note questioni giudiziarie relative ai ripescaggi – e una Serie A nella quale anche le altre società vivono gli stessi problemi alla voce esuberi. Ma la maggior parte del lavoro è stato e verrà portato a termine a stretto giro, regalando a Ranieri un gruppo per lo più completo prima dell’inizio del campionato. Un traguardo non da poco per un Cagliari che aveva abituato a rincorrere fino all’ultima ora le proprie necessità tecniche e che nelle ultime stagioni aveva basato la costruzione della rosa sull’adattamento di elementi polivalenti più che su giocatori dalle caratteristiche specifiche.
Matteo Zizola














