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Da Palomino a Piccoli, da Zortea ad Adopo: Cagliari-Atalanta e la carica degli ex

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Prima in classifica in solitaria anche grazie alla gara in più rispetto a Fiorentina e Inter, un filotto di nove vittorie consecutive in Serie A, il miglior attacco con trentotto reti segnate in quindici giornate, l’Europa ormai di casa tanto da mettere paura al Real Madrid di Carlo Ancelotti nell’ultima gara di Champions League. L’Atalanta di Gian Piero Gasperini è ormai da tempo una realtà del calcio italiano, ma dopo la vittoria dell’Europa League la passata stagione il salto di qualità ulteriore è sotto gli occhi di tutti. Una partita, quella che vedrà il Cagliari ospitare i nerazzurri alla Unipol Domus sabato 14 dicembre alle 15, che però ha regalato spesso emozioni positive ai rossoblù, l’ultima la vittoria per 2-1 dello scorso aprile. Una partita speciale per quattro giocatori della rosa di Davide Nicola, quattro ex con un trascorso diverso a Bergamo e sensazioni perfino opposte dopo aver lasciato i nerazzurri.

El General

José Luis Palomino, Nadir Zortea, Michel Adopo e Roberto Piccoli. L’esterno e l’attaccante cresciuti respirando l’erba di Zingonia, il difensore argentino per anni uomo di Gasperini per eccellenza, il centrocampista il meno legato alla maglia nerazzurra. Non solo ex dalla parte del Cagliari, perché anche nell’Atalanta ritroveranno la Sardegna Raoul Bellanova e Ibrahim Sulemana, due destini opposti a Bergamo con il laterale diventato via via centrale nell’undici del Gasp e il ghanese ancora lontano dall’essere parte integrante dei bergamaschi. Sarà una sfida speciale soprattutto per Palomino, l’unico degli ex in maglia rossoblù non passati direttamente dall’Atalanta al Cagliari, ma arrivato alla corte di Nicola da svincolato dopo la scadenza naturale del suo contratto. E anche quello con maggiore militanza in nerazzurro, colonna portante della fase di crescita di un club che è passato da assaporare la zona Europa a diventare tra i più importanti della Serie A anche fuori dai confini nazionali. Sette le stagioni a Bergamo, 225 le presenze in tutte le competizioni, un finale complesso tra infortuni e una squalifica per doping con l’assoluzione come lieto fine. Il suo arrivo a Cagliari ha portato nello spogliatoio un leader nonostante il minutaggio abbastanza limitato, ma con un impatto sul gruppo fondamentale, dimostrato dalla sua importanza (Zappa dixit) durante il ritiro post sconfitta contro l’Empoli. Per lui la sfida da ex sarà di quelle emozionanti, nonostante la trasferta vietata per i suoi ex tifosi con i quali il legame è tuttora forte, la controprova lo striscione degli ultras nerazzurri fuori dal Gewiss Stadium lo scorso luglio dopo l’addio (La maglia sudata sempre, grazie Palomino): “È stato un bel gesto, ho tanta stima per loro dopo tutti questi anni insieme. C’è un bel rapporto, hanno fatto una bella cosa” le sue parole in occasione della presentazione ufficiale al Cagliari del 5 settembre. Chissà se Nicola punterà anche su di lui per provare a fermare il percorso della banda del Gasp, magari provando a sfruttare la classica voglia dell’ex.

Da Zingonia ad Assemini (e non solo)

Chi non ha lasciato l’Atalanta senza strascichi è Zortea, che ha salutato Bergamo dopo tanti prestiti e appena 17 presenze totali, nonostante l’essere cresciuto in nerazzurro fin dal 2015 quando iniziò il suo percorso nelle giovanili. Le sue parole durante la presentazione in rossoblù lo scorso luglio un macigno sul passato: “Non ho mai avuto la sensazione di essere parte di qualcosa, non pensavo di restare all’Atalanta, per me si era già rotto qualcosa. Sono contento di essermi staccato. Rancore? Se non sono mai stato preso in considerazione non è un problema mio, io ho sempre dato il massimo, ma evidentemente non bastava”. Titolare inamovibile con Nicola, dodici presenze e due gol, l’eredità di Nahitan Nández da superare e un inizio di stagione che non lo ha ancora visto al massimo. E una sfida contro chi ha rappresentato la sua nascita come calciatore che, parole sue, non sarà piena di rancore, ma sicuramente avrà il sapore della rivalsa. Simile al percorso di Zortea anche quello di Piccoli che però non ha mai manifestato le stesse perplessità sul suo passato. Quaranta le presenze in nerazzurro per il classe 2001 nativo proprio di Bergamo, l’ultima ormai nel lontano 2022 in mezzo ai tanti prestiti d’ordinanza. La crescita dell’Atalanta lo ha penalizzato, difficile trovare spazio in un club ormai dal profilo europeo, con il Cagliari nuova occasione dopo Lecce per fare l’atteso salto di qualità. L’attacco sulle sue spalle, la titolarità indiscussa per la prima volta in carriera, la Nazionale come obiettivo nemmeno tanto nascosto: Piccoli contro l’Atalanta avrà una nuova vetrina per provare a dimostrare il proprio valore. Infine Adopo che tra i quattro è quello con il minor trascorso a Bergamo. Poco meno di duecento i minuti in nerazzurro, divisi in undici presenze tra campionato ed Europa League nella passata stagione, arrivato all’Atalanta dal Torino ma mai diventato centrale nel progetto di Gasperini. La chance rossoblù lo ha visto prendere il posto di Sulemana, con il ghanese che lo ha sostituito in tutto e per tutto rimanendo pressoché ai margini in nerazzurro con solo 28 minuti in campo divisi su tre spezzoni, l’ultimo ormai datato 20 ottobre nella vittoria di Venezia per 2-0. Per Adopo, così come per Piccoli, la sfida è anche quella di conquistarsi la conferma in Sardegna, entrambi in prestito con diritto di riscatto e un investimento da 16 milioni totali – 12 l’attaccante, 4 il centrocampista – che passerà da quello che diranno le loro prestazioni. Da non dimenticare Bellanova, seppur è l’unico dei sei ex della gara a non essersi trasferito direttamente da una squadra all’altra: dopo Cagliari per il classe 2000 di Rho sono arrivati Inter, Torino e infine la maglia nerazzurra. Ma, anche per lui, quella di sabato sarà una gara speciale senza dubbio, contro un passato veloce ma da sempre ritenuto fondamentale nel suo percorso.

Matteo Zizola 

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