Un’altra stagione all’interno del Campionato Italiano Velocità della Montagna per l’algherese Sergio Farris.
Dopo la stagione 2020 in cui ha accumulato una eccellente dose di esperienza con la Lola Fa 30 del Team Dalmazia, classificandosi sempre nella Top10 con un quinto posto assoluto a Erice, il figlio d’arte catalano è pronto per ripetersi nella stagione 2021 della massima serie tricolore dedicato alle salite. “Quest’anno me la posso battere per il titolo assoluto in Civm – ha dichiarato Farris – e magari con l’aiuto della Regione Sardegna, di qualche sponsor e di qualche appassionato che mi vuole sostenere spero che non sia difficile. Nel mio sito internet e nella pagina Facebook troverete tutti i modi per darmi una mano. Se vi saranno le possibilità, tenterò di correre anche in pista. Oltre ovviamente alle risorse economiche, anche l’allenamento, che ti serve in ogni sport. Ho capito che ci vuole un ottimo personal trainer, il quale sappia lavorare sulle parti più sollecitate e poi è importante regolarsi sull’alimentazione: la mia statura è più alta della media e quindi debbo stare attento ai chili di troppo rispetto a chi è più basso di me. Altro fattore determinante, quello mentale: la nostra disciplina ha i suoi rischi, per cui non puoi permetterti di sbagliare quando hai una strada di montagna da affrontare in velocità, con un asfalto non sempre al top e magari anche con le insidie meteorologiche; i pericoli ci sono e allora devi avere la testa sgombera dai problemi per poterti concentrare sulle traiettorie e soprattutto memorizzare alla perfezione il tracciato nei minimi dettagli. È la sintesi di quanto ho appena ricordato che poi ti pone nelle condizioni di dare il massimo, con assieme un set up dell’auto che va dal cambio alle sospensioni, dall’aerodinamica alle gomme”.
L’impegno del pilota sardo è anche nel sociale: “Al momento collaboro con l’Avis Sardegna e mi fa piacere essere il testimonial di tante realtà, come lo sono stato dell’Associazione Bambini Down di Sassari e dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo, perché entri a diretto contatto con le difficoltà delle persone e senti il dovere di dare una mano. Da quest’anno – notizia ancora fresca – sostengo sempre come testimonial la Fondazione Meyer, il noto ospedale di Firenze che è punto di riferimento per la pediatra nazionale ed europea per la ricerca, la cura e l’accoglienza del bambino”. Ma quali sono gli obiettivi per il 2021 e i sogni nel cassetto? “Intanto, mi auguro per tutti che la pandemia si faccia da parte, perché la salute è il dono più prezioso; di conseguenza, il ritorno alla normalità riporterebbe sulle strade nelle quali corriamo quel calore del pubblico che è necessario per andare avanti. Il sogno nel cassetto? Vincere un campionato assoluto della montagna (ma non è di certo semplice) e poi la gara di casa, la Alghero-Scala Piccada, che peraltro è intitolata a mio padre”.
La Redazione