Il portiere Alessio Cragno ha incontrato la stampa al termine della settima mattinata di ritiro a Pejo.
L’estremo difensore rossoblu ha esordito parlando della scorsa stagione: “Sono contento di come è andata ed aver raggiunto l’obiettivo della convocazione della Nazionale. Però ormai fa parte del passato e dobbiamo pensare alla prossima. Penso che più per me, questa sia una stagione importante per il Cagliari: si vive il Centenario e dobbiamo provare ad alzare l’asticella. L’obiettivo è quello di far bene col Cagliari, poi se a giugno dovesse arrivare la convocazione per gli Europei sarebbe ancora meglio. Scalzare Donnarumma? Non so se sia possibile, già essere all’interno del gruppo per me è un grande obiettivo: vedremo cosa deciderà Mancini”.
“Il mio segreto? Continuare a lavorare, lasciando perdere i complimenti che arrivano e senza lasciarsi distrarre da quello che arriva da fuori. Il lavoro in settimana è fondamentale, poi ovviamente ci sta anche l’errore, si può anche sbagliare ma quando ci si allena bene, tutto è più semplice. Penso a fare bene per me e per la squadra. La parata più bella? Quella su Badelj in casa contro la Lazio, una di quelle che sogni da bambino. Bressan e Brambilla sono due allenatori diversi, io mi sono sempre adattato a tutti, parlando anche con gli altri portiere stiamo lavorando bene. C’è una sana concorrenza tra noi portieri del Cagliari, aiuta sempre a dare meglio: ho un ottimo rapporto con Rafael e Aresti, sarei stato contento se avessero giocato di più, ma le scelte non le faccio io. Vicario? L’ho visto di sfuggita, ma me ne hanno parlato benissimo. Un bravissimo ragazzo da quello che ho visto in ritiro, ma non voglio parlare di mio erede, visto che non sempre porta fortuna…”
Su un possibile trasferimento: “Assolutamente no, io non ho sentito voci. Solo qualche messaggio da parte dei miei amici, però la risposta sarebbe stata sempre negativa. In Sardegna si sta bene, la gente ti dà il proprio cuore: penso di essermi meritato la loro fiducia. Quando sono arrivato qui la prima stagione è stata pesante per diversi motivi, sapevo di non essere un brocco allora e non di essere un fenomeno ora. La scelta di andare via in prestito è stata un rischio vista la posizione in classifica del Lanciano e per il fatto che il Benevento fosse una neopromossa: sono felice di queste scelte. Diventare padre mi aiuterà a essere più libero in campo, perché insegna che il calcio non è tutto nella vita. Barella? Abitavamo nello stesso palazzo, entrambi abbiamo un cane e soprattutto nel finale di stagione ci siamo frequentati molto. Ci vedremo anche in Nazionale, il nostro rapporto è ottimo”.
dall’inviato Matteo Piano