Le parole di Alessio Cragno e Fabio Pisacane dopo Sampdoria-Cagliari 1-0.
“Ha tirato veramente forte e angolato – dice Cragno sul rigore di Quagliarella -. Ho provato a buttarmi da quella parte ma non ci sono arrivato. Dispiace perché poi quando intuisci la direzione hai il rammarico di non essere riuscito a pararlo. Sono andato a vedere i suoi rigori e ho deciso di tuffarmi da quella parte”.
Cagliari falcidiato dalle assenze: “Non devono essere un alibi. Sappiamo che la forza di questa squadra è il gruppo, chiunque manchi si riesce comunque a sopperire. Quando ne hai otto fuori è chiaramente più difficile ma noi dobbiamo continuare a lottare su ogni pallone come abbiamo fatto oggi e così sono sicuro che ci salveremo”. Sulla partita: “Nel secondo tempo loro hanno aumentato il ritmo, è una squadra che ha qualità, ci sta andare in difficoltà. Abbiamo difeso bene, ordinati, poi l’episodio del rigore è stato decisivo”.
Sull’episodio che ha deciso il match: “Il contatto del rigore mi sembra veramente esiguo per poter concedere il rigore e decidere la gara. Vero che ci può essere un tocco ma è un contatto come tanti altri, su una palla lunga… Qualche dubbio mi rimane ma ormai è andata”. Sui fischi dei doriani: “Non ho capito perché mi fischiassero! Ci rivedremo (ride n.d.r.)”.
La prossima con l’Inter. Impresa possibile? “Il Cagliari deve cercare di far punti con chiunque. Siamo quasi alla fine e non ci possiamo permettere altri passi falsi. Arriviamo da un periodo non facile. La vittoria di sabato ha dato una scossa all’ambiente, anche oggi abbiamo fatto un’ottima prestazione. Dobbiamo continuare così, sono sicuro che in questo modo riusciremo a salvarci”.
Chiosa sull’esultanza polemica di Quagliarella che in un certo senso ha irriso il portiere toscano: “Mi hanno detto che è venuto a esultarmi in faccia, io nemmeno me ne sono accorto. Non ho capito perché abbia fatto così!
Così Pisacane. “Tutta la squadra ha fatto una partita di grande combattimento. Dispiace perché se l’arbitro non avesse fischiato il rigore alla fine avremmo potuto portare qualche punto a casa. Adesso però è inutile stare lì a parlare dell’episodio. Ciò che è fatto, è fatto. Tra pochi giorni si rigioca, c’è bisogno di rimettere la stessa mentalità in campo. L’episodio girerà anche a nostro favore”. Sul rigore. “Ci lascia tanti dubbi. Non piace parlare degli episodi arbitrali, non voglio nemmeno farlo. Vanifica la preparazione della settimana. E’ inutile piangersi addosso. Andiamo avanti, da qui alla fine sono tutte finali e cercheremo già dalla prossima di raccogliere qualche punto in più”.
Sulla difficoltà della sfida con Quagliarella: “Marcare attaccanti di quel calibro mi esalta e affascina. Dispiace perché ha fatto gol nel modo più semplice possibile!”. Esordio per Riccardo Doratiotto: cosa gli ha detto Pisacane? “A Doratiotto ho detto di giocare come se fosse una partita con la Primavera, ci sarebbe stato tempo per metabolizzare. E’ capitato anche a me, chiunque rincorre questo sogno sa che l’esordio è qualcosa di speciale. Di solito se ti avvisano prima stai lì a pensarci ma lui penso che l’abbia saputo all’ultimo. Questo è andato a suo favore. Adesso domani e dopodomani si renderà conto di aver esordito in una grande squadra come il Cagliari”.
Sulle defezioni del Cagliari: “Non mi piace mai parlare delle assenze. In un campionato quando si inizia, si formano rose di venticinque giocatori. Non è bello che chi scende in campo e dà il suo contributo senta queste cose. Siamo tutti uguali, tutti utili. Nessuno è indispensabile. E’ anche un banco di prova per far capire, da parte di chi gioca meno, che può vestire questa maglia. Tutto passa dalle prestazioni in campo”.
Chiosa ancora sul match odierno e sulle prossime gare: “Abbiamo fatto una prima parte da grande squadra, come detto anche da giornalisti e addetti ai lavori. Sembrava che il Cagliari non giocasse per salvarsi con la mentalità giusta e grande personalità. In questo momento la classifica però dice altro, bisogna andare più di bacchetta che di fioretto e spero si possa vedere già dalla prossima gara.
dall’inviato Claudio Inconis