Il portiere del Cagliari Alessio Cragno sulle pagine de L’Unione Sarda.
Il fiorentino, classe ’94, è ormai da tempo uno dei migliori portieri italiani ed è gioiello di casa rossoblù. Grande protagonista anche a Genova, dove solo Quagliarella su rigore è riuscito a batterlo, l’ex Benevento tira dritto sulla polemica con lo stesso napoletano (“Cose che succedono, nessun rancore e andiamo avanti”, dice) e si schermisce di fronte ai complimenti per il miracolo di Marassi: “Bello, ma la parata dei sogni è il volo con la mano di richiamo sotto l’incrocio”.
Cragno, uomo mercato non meno di Barella, ribadisce il legame forte con la città. “Non ho mai pensato fosse tappa di passaggio, ma un punto di arrivo e partenza, ancora oggi la vivo come fondamentale. Il legame con la gente e la città è fortissimo, una bellissima sorpresa – dice – Non mi son mai visto lontano da qui, ho sempre percepito la fiducia del club e di Giulini, ovviamente ringrazio Lanciano e Benevento, dove ho vissuto momenti fantastici”.
Il ringrazimento speciale va a chi non è più a Cagliari. “David Dei (preparatore dei portieri dal 2015 al 2018 con Rastelli e Lopez, ndr). Grazie a lui sono migliorato in tutto, in primis nella consapevolezza dei miei mezzi”.
Guai a parlare di mercato (“Prima vengono salvezza e miglioramenti, personali e di squadra”) e testa al campo: “Dobbiamo temere noi stessi, quando il Cagliari fa il Cagliari, con l’atteggiamento giusto, non dobbiamo temere nessuno. Se penso al miglior Cagliari penso a quello dei primi 40′ col Parma, tutto cattiveria e aiuto reciproco. Venivamo da un momento difficile, ma in generale nella prima parte di stagione abbiamo fatto bene. Compatti e uniti, solo così possiamo salvarci. Le assenze non devono essere un alibi, dobbiamo avere tutti lo stesso atteggiamento per centrare l’obiettivo”.
Si avvicinano anche le convocazioni di Roberto Mancini per le prime partite di qualificazioni all’Europeo: “La Nazionale non dipende da me, io penso solo a fare il massimo e migliorare. Se arrivasse l’Azzurro non potrei che essere felice. Penso che il portiere sia il ruolo più bello e difficile, è un compito di grande responsabilità”.