Prima settimana di lavoro alle spalle per il Costa Orientale Sarda che, dopo essersi ritrovata in quel di Tertenia lo scorso 1° agosto e aver disputato la prima amichevole della nuova stagione contro la Nuorese (vinta per 2-0 grazie alla doppietta di Ladu), continua il percorso di avvicinamento al prossimo campionato. Nella giornata di oggi 9 agosto siamo andati a fare visita al club sarrabese-ogliastrino e ai nostri microfoni è intervenuto il tecnico dei gialloblù Francesco Loi che ci ha raccontato il clima che si respira all’alba di questa nuova annata.
Mister Francesco Loi, terza stagione del Cos e nuovi stimoli. Dopo la prima settimana di lavoro quali sono le sensazioni in vista di questa nuova annata?
”C’è un gruppo nuovo, ringiovanito tanto rispetto agli ultimi anni e che ha voglia di dimostrare. C’è tanto da lavorare anche perché a differenza degli altri anni in cui partivamo da una base consolidata, in vista di questa stagione abbiamo ridotto notevolmente il numero degli over e dato spazio in rosa a tanti ragazzi giovani alla prima esperienza in questo campionato. La preparazione servirà per far adattare loro alla categoria e per farli crescere nel minor tempo possibile con la consapevolezza che, fisiologicamente, servirà pazienza per la loro maturazione”.
Come si concilia la crescita dei ragazzi in una categoria difficile come la Serie D e allo stesso tempo continuare a coltivare ambizioni?
”Serve innanzitutto coraggio da parte della società e la consapevolezza da parte dei ragazzi di poter disputare un campionato importante. Si cerca di tornare ai vecchi concetti del calcio in cui si gioca per meritocrazia e non per l’età. Chi è bravo è giusto che scenda in campo. Ovvio che ci saranno dei momenti di difficoltà, ma siamo pronti ad affrontarli”.
Cosa si aspetta invece dai calciatori più grandi?
”Dai grandi mi aspetto che siano un esempio impeccabile per i giovani. Perché il focus con cui è stata costruita l’ossatura della squadra è quello di dare ampio spazio ai giovani, con un numero risicato di over che al fine di responsabilizzare maggiormente i calciatori più esperti. Capiterà spesso che in campo andremo con 4 o 5 under. Il campionato sarà duro e ogni domenica ci troveremo a dover sopperire a delle assenze. In questo senso i giovani dovranno essere bravi nel farsi trovare pronti”.
Anche quest’anno sarde, laziali e campane assieme, che campionato si aspetta?
”Ci aspetta un campionato difficile. Le campane sono tutte strutturate per fare un campionato di alta classifica, tra le laziali c’è il Guidonia che ambisce alla promozione diretta. Trastevere e Cynthialbalonga sono squadre che notoriamente vengono costruite per far bene. A queste si aggiunge anche il Cassino che nella scorsa stagione ha ottenuto un ottimo posizionamento e punta al salto di categoria. Di quelle che non ho citato tra le continentali però non si può tener fuori nessuno perché sono tutti organici costruiti bene. Guardando in Sardegna invece l’Olbia ha ampiamente dichiarato quello che è l’obiettivo ovvero, come è giusto che sia considerato il blasone della piazza, quello di ritornare tra i professionisti. L’Atletico Uri vuole fare il salto di qualità, il Latte Dolce è diventata una succursale della Torres e può collaborare con loro in particolare sotto l’aspetto dei giovani. Con il vantaggio di avere alle spalle una società molto forte che già nei primi acquisti ha dimostrato di non aver paura nel rinforzare la squadra con innesti importanti. Il resto è da scoprire, poi ad agosto si parla di teorie. Come abbiamo visto la scorsa stagione alcune squadre che puntavano alla promozione hanno dovuto lottare per salvarsi. Sarà un girone difficile in cui ogni punto farà la differenza”.
Dall’inviato a Tertenia Francesco Aresu