Al termine della sfida vinta per 2-3 contro l’Atletico Lodigiani, valevole per il secondo turno del girone G della Serie D, l’allenatore del Costa Orientale Sarda Francesco Loi è intervenuto ai nostri microfoni per commentare la prestazione fornita dalla sua squadra.
Sulla gara
“Fino al 75′ abbiamo dominato la partita, c’è stato un piccolo calo nel finale dovuto anche al caldo e qualche errorino di troppo che ha riaperto la gara. Quella di oggi è stata una vittoria strameritata per quello che si è visto in campo. Ci sono belle sensazioni perché questa di oggi era una gara particolare, disputata nel campo dove siamo retrocessi a maggio. In più vincere fuori casa è sempre tanta roba”.
Segnali
“Siamo un gruppo nuovo, oggi in campo c’erano 3 giocatori della squadra dello scorso anno. Ci vuole tempo perché abbiamo iniziato tardi essendo stati ripescati il 31 luglio e abbiamo 15/20 giorni in meno di lavoro. E con questo caldo si fanno sentire. Ora serve consolidare il gruppo, andare avanti con umiltà e cercare di fare più punti possibile”.
Crescita
“Nel dettaglio c’è tanto da fare, negli ultimi minuti si è rischiato troppo. Sul 3-0 era una partita chiusa e non si può permettere agli avversari di riaprirla. Sul cinismo ci è mancato qualcosa settimana scorsa, sebbene il pari con il Latte Dolce sia giusto. Dobbiamo guardare a noi stessi e costruire domenica su domenica il nostro percorso, con la consapevolezza che, sebbene la società ha avuto i suoi meriti per il ripescaggio, siamo stati fortunati a disputare questo campionato dopo la retrocessione. C’è tanto da lavorare perché c’è un gruppo nuovo e giovane che speriamo ci diano le soddisfazioni che ci aspettiamo. Oggi mancavano giocatori importante e ci sono under che ancora non sono al top. Stiamo costruendo il nostro percorso di centimetro in centimetro, seguendo la linea societaria che è sempre stata il nostro pensiero. Quella di oggi è una vittoria che ha un peso specifico molto importante, i successi hanno peso per le squadre che devono salvarsi e ancor di più fuori casa”.Â
Andrea Olmeo














