Le parole di Francesco Loi, mister della Costa Orientale Sarda, dopo il successo dei gialloblù contro il Trastevere nella quarta giornata del Girone G della Serie D.
La partita
“Tatticamente è stata una partita molto equilibrata, non era facile e i ragazzi sono stati molto bravi a tener testa a un avversario di una categoria importante. È una squadra che negli ultimi due anni è arrivata seconda, oggi si è visto tutto il potenziale sia fisico che qualitativo degli avversari. Avevo chiesto una partita da squadra, sono state fatte scelte anche tecniche per fare una partita da squadra importante, sulla falsa riga delle ultime. Siamo stati molto bravi nella gestione dei momenti, non era assolutamente facile. Il primo tempo col randello, più che in ciabatte, perché ribattere colpo su colpo alle loro uscite importanti, i loro esterni che attaccavano forte, non siamo mai andati in sofferenza. Nel secondo tempo ci ha svegliato il loro gol. La bravura dei ragazzi è stata quella di rispondere subito col pareggio e poi di fare la partita. Non era semplice, perché nel primo tempo saremmo potuti andare in vantaggio visto che ci è stato negato un rigore clamoroso con espulsione che ci stava. Gli episodi sul gol che abbiamo subito e sul fallo subito dal nostro difensore non è stato fischiato. La forza del gruppo è stata non attaccarsi a questi episodi ma di tenere in piedi la partita”.
Tanti gol fatti e subiti
“Nel calcio si può migliorare sempre, su qualsiasi dettaglio e su qualsiasi situazione di gioco. È ovvio che se fai la scelta di giocare 433 con a centrocampo tre trequartisti e tre attaccanti, metti in conto che la partita la vinci se fai un gol più degli altri. Oggi da quel punto di vista è andata bene altre volte eravamo su di due e abbiamo pareggiato, altre volte eravamo su di uno e abbiamo pareggiato o perso, come a Sassari. Però è una scelta, dove l’allenatore si prende delle responsabilità e decide da che parte andare. Io con una squadra con il 95 per cento di ragazzi sardi, voglio che tutti si mettano in grandissima evidenza per quelle che sono le loro qualità. Abbiamo deciso di fare una squadra con il 70 per cento di giocatori prettamente offensivi è stata una scelta nostra e su cui lavoriamo tutte le settimane. È ovvio che si può fare più contenimento, basta spostare 4 over in difesa e prendiamo un gol ogni tre partite, però probabilmente la nostra scelta è quella di farne il più possibile. I numeri dal quel punto di vista ci stanno dando ragione, l’equilibrio no, però la realtà ci dice che in cinque giornate, rispetto all’anno scorso, con una filosofia diversa abbiamo fatto 4 punti in più e tre partite in meno. Non vedo il motivo per cui dovremmo cambiare, il giorno che faremmo 4 sconfitte di fila perché non abbiamo equilibrio difensivo, sarò il primo a prendere in mano la situazione e a cambiare certe cose. Lavoreremo tanto sui dettagli. Io faccio la 700 partita in panchina e già mi hanno fatto un regalo. Abbiamo battuto una squadra che tradizionalmente non battiamo mai, perché io è l’8 anno in Serie D, con il Trastevere ho vinto una sola volta all’esordio quando allenavo il Lanusei. Oggi abbiamo giocato una partita che, a prescindere dal risultato, se la guardi e dici quale è la squadra più forte in campo, hai difficoltà a dirlo, quindi abbiamo già raggiunto un risultato. Poi la cosa negativa è che dovrò pagare una cena”.
Ostiamare
“Tertenia fa 4000 abitanti, Ostia 110 mila. L’Ostia ha un budget forse quattro volte il nostro, una squadra che negli ultimi tre anni è stata costruita per stravincere il campionato, vincere il campionato di Serie D è una cosa difficilissima, quest’anno ha ricostruito una squadra con un budget importantissimo, con un grande allenatore, con grandi giocatori per vincere il campionato. La situazione a oggi dice che forse siamo a pari punti. Andremo là con la stessa mentalità, giocando una partita da squadra, poi dal campo portiamo via quello che ci siamo meritati però sicuro che oggi sono usciti tutti stremati dal campo, dal più tecnico al più quadrato. Vuol dire che un passo in avanti sulla mentalità l’abbiamo fatto e soprattutto vuol dire che non ci stiamo cullando per mezza partita fatta bene”.
Progetto Cos prosegue
“Questa è la soddisfazione più grossa. A vent’anni di panchina forse sono riuscito a raggiungere l’obiettivo che avevo dal primo anno: fare una squadra dove tutti i ragazzi meritevoli del posto avessero una possibilità, fare una squadra prettamente sarda, con determinate caratteristiche che sono quelle dello saper stare bene in gruppo, sapersi divertire e vivere il calcio come si viveva quando ero piccolo io. Però il progetto sta dando i suoi frutti, perché siamo arrivati a 180 iscritti, e siamo partiti da 35. Siamo al primo anno con un settore giovanile completo, grandi ragazzi nello staff, prima di tutto uomini, stiamo cercando di dare le possibilità, che non da nessuno, ai ragazzi di avere uno sbocco importante a livello nazionale nel calcio e anche nei paesini, basta guardarsi attorno, capisci che c’è ancora qualcuno che ha voglia di giocare a calcio. E’ ovvio che quando li vedi in campo, in prima squadra quelli che prima giocavano a fine partita tra di loro dentro l’area, lo stimolo è enorme perché anche loro sono i primi che guardano e poi sognano di diventare protagonisti la domenica”.
Paola Cama