Dopo 47 lunghi anni l’Italia è tornata sul gradino più alto del tennis mondiale maschile. Una giornata importante per tutto il movimento sportivo italiano, ma soprattutto per la FederTennis guidata dal cagliaritano Angelo Binaghi.
Le parole
L’ “Insalatiera” è arrivata dopo un lungo percorso, fatto anche di tante cadute che hanno però portato a un risultato nel lungo periodo come ricordato dallo stesso presidente della Fitp ai microfoni di Sky. “Una vittoria che corona un lavoro ventennale, siamo partiti dalla Serie C, abbiamo scalato i vertici del tennis mondiale” ha affermato Biraghi. Che poi ha ricordato sia l’importanza della figura di Fabio Fognini e sottolineato il lavoro del capitano Volandri: “Volandri ha prima di tutto creato un gruppo di amici anche contro il mio parere, io credo che debbano sempre giocare i più forti anche se fanno a cazzotti tra di loro. Se c’è un capitano però deve prendersi la sua responsabilità e andare fino in fondo”. Il numero 1 del tennis italiano ha chiuso però la propria intervista con una stoccata nei confronti di Giovanni Malagò, presidente del Coni: “Credo che adesso sia anche il momento delle dediche e allora la dedica va al Ministro dello Sport, che ha preso un aereo ed è venuto a rappresentare il Governo qui. Mi sarebbe piaciuto poi dedicare questa Coppa a mio padre che non c’è più. E poi penso a Gianni Petrucci. Nel 2005 noi siamo retrocessi in Serie C di Coppa Davis. C’era chi voleva linciarci, ma lui ci difese e ci disse di andare fino in fondo. Un’altra dedica va anche a Giovanni Malagò, l’attuale presidente del CONI, che in questi mesi non ha mai trovato il tempo di farci i complimenti per quello che stavamo facendo. Da lui mai un elogio, che caduta di stile. Credo che ora il tempo lo troverà“. Parole che hanno avuto già un’eco forte, ma che non sovrastano il successo di Sinner e compagni, che saranno ricevuti al Quirinale il prossimo 21 dicembre.
La Redazione
