Sarà un giudice a dire l’ultima parola sul contenzioso tra il Comune di Quartu Sant’Elena e il Cagliari. Al centro di quello che è ormai diventato uno scontro tra le parti c’è il rifacimento della pista di atletica e del manto erboso, completo di sistema di irrigazione, dello stadio di Is Arenas, impianto in cui il Cagliari a guida Cellino si trasferì per un solo anno (2012-2013) prima dell’emergere del noto caso giudiziario e del ritorno a Sant’Elia nella stagione successiva. Con lo stadio che attualmente, nonostante l’attività di diverse società sportive nei dintorni, versa in parziale stato di abbandono. La decisione finale su chi dovrà assumersi l’onere dei lavori sarà presa il prossimo 9 marzo.
Il quadro
Il dialogo tra le parti, compreso di perizie tecniche, è andato avanti per diverso tempo. Gli ultimi sopralluoghi, secondo quanto riportato da L’Unione Sarda, hanno portato la richiesta del Comune di Quartu a una somma pari a circa 843.000 euro per il rifacimento della pista di atletica, del manto erboso e del sistema d’irrigazione. Una cifra parzialmente inferiore a quanto inizialmente previsto e che è stata definita dall’assessore ai Lavori Pubblici quartese Antonio Conti come “conciliativa” ma a cui il club ha detto di no. Secondo la società rossoblù, le responsabilità sui lavori non completati e sull’assenza di un accordo tra le parti andrebbero ascritte al Comune di Quartu. Con il Cagliari che ora attende la decisione del Tribunale di Cagliari su un risarcimento richiesto. A rispondere, tra le colonne del quotidiano, è stato l’amministratore delegato Carlo Catte: “Nonostante sia stata gravemente danneggiata dai molteplici errori e inadempimenti del Comune, solo come attenzione alla comunità quartese, la società ha sempre tenuto aperto un canale di trattativa per raggiungere un accordo anche sulla pista di atletica e, quando oramai era stato raggiunto tra i legali, la nuova amministrazione quartese ne rimise inspiegabilmente in discussione tutti i termini. Ancora recentemente in sede di conciliazione avanti al CTU (Consulente tecnico d’ufficio, ndr) il Club ha riconfermato la sua posizione non potendo accettare che, dopo gli inadempimenti dell’amministrazione quartese, le fosse richiesto di affrontare ulteriori costi, già di per se stessi a noi non addebitabili, e oltretutto enormemente accresciuti per il tempo inutilmente trascorso a causa dei ritardi di gestione della vertenza da parte del Comune”.
La Redazione