L’allenatore del Como, Cesc Fàbregas, è intervenuto in conferenza stampa a margine dell’1-1 contro il Cagliari. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulla gara
“Non sono soddisfatto al 100% perché volevamo vincere e non l’abbiamo fatto. Penso avremmo meritato qualcosa in più però l’importante è che la squadra abbia fatto la sua entrata in Serie A e io stesso mi sento in Serie A. Abbiamo fatto una buona partita e abbiamo lavorato bene durante la settimana. L’importante era avere una reazione positiva dopo la sconfitta della settimana scorsa contro la Juventus, l’abbiamo avuta con tanta personalità in un campo difficilissimo, dove abbiamo visto che anche la Roma ha fatto fatica, nel fare persino 3-4 passaggi di fila. È stata veramente una buona prestazione ma non cambia niente rispetto a quello che ho detto la settimana scorsa. Sappiamo da dove arriviamo, siamo cresciuti molto velocemente però siamo in Serie A perché abbiamo fatto un buon lavoro e dobbiamo continuare a farlo”.
Sul percorso di crescita
“Abbiamo fatto un piccolo salto di qualità però quando vedo che i giocatori corrono, lavorano durante la settimana e fanno quello su cui abbiamo lavorato durante la settimana, io come allenatore non posso chiedere di più. Nel primo tempo con passaggi un po’ più semplici potevamo trovarci di fronte al portiere però sono contento per come la squadra ha lavorato, anche se è mancata un po’ di qualità in più, specialmente sulla trequarti. Speriamo di aver trovato la quadra giusta e di continuare a crescere”.
Sui nuovi arrivati
“Perrone ha fatto un secondo tempo incredibile e penso sia stato lui a far capire al Cagliari che anche noi siamo in Serie A, ha cambiato la partita. Dopo che Perrone ha iniziato a giocare, la squadra ha sentito una maggiore responsabilità e dopo anche con gli ingressi di Nico Paz e Sergi Roberto abbiamo lavorato bene. Crediamo molto in Sergi anche se non è più molto giovane, lo sappiamo. Tuttavia, non possiamo sbagliare nell’atteggiamento, nel gioco e in quello che vogliamo fare perché il nostro è un processo di crescita che non dura una o due partite ma 5-10 anni e sappiamo quindi dove vogliamo arrivare”.
Sul secondo tempo e su Paz
“All’intervallo stavamo perdendo 1-0 però sentivo che eravamo ancora dentro la partita e anche nel primo tempo abbiamo avuto delle occasioni per fare gol. Paz? Lo conosco, abbiamo deciso di portarlo al Como perché ha un talento incredibile, ha 19 anni, l’abbiamo osservato a lungo prima di fare la nostra scelta di portarlo qui però per lui, così come per gli altri, è solo l’inizio”.
Sul futuro
“Come allenatore io voglio vincere così come mi piace se Cerri fa gol però sono contento per lo stile di gioco e il coraggio messo in campo dalla squadra durante la partita. Adesso analizzeremo la partita e vedremo di continuare a lavorare per dare il massimo”.
La Redazione