Il regista emiliano è stato ospite (virtuale) di Radiolina.
Così Luca Cigarini sul rinnovo: “Star fermi per due mesi è stata dura, ma ora si vede la luce in fondo al tunnel e siamo tutti col sorriso. Il 1° luglio sarò ancora a Cagliari? Penso di sì (ride, ndr), il 1° settembre vediamo: ancora non abbiamo avuto modo di parlare di questo. Penso sia in calendario, io la mia idea ce l’ho e la sanno tutti, quindi passo la palla alla società. Cigarini-sì perché penso che qui ci siano le caratteristiche per crescere e fare ancora meglio, al di là della bella vita che si fa a Cagliari, che è una piazza che a livello calcistico è pronta a fare bene nel presente e nel futuro. Io vorrei farne parte”.
Cagliari nel destino, con vari allenatori in comune tra le due storie, come Ranieri e Ballardini: “Con alcuni mi son trovato bene, con altri meno, ma è normale. Sono legato a Ballardini, perché è colui che mi ha cullato e mi ha fatto fare il salto nel calcio professionistico. Che dire di Ranieri: penso sia una persona eccezionale, un signore d’altri tempi che riesce a legare con le persone a livello umano, è una grande dote che gli va riconosciuta. A Parma con noi fece un miracolo”.
Un giudizio su Walter Zenga: “Lo stiamo imparando a conoscere, sapevo già a cosa andavamo incontro perché me ne avevano parlato altri colleghi. È un allenatore preparato, deciso: non vediamo l’ora di cominciare, perché star fermi così a lungo ci crea disturbo, perché per un calciatore la cosa più bella è giocare e confrontarsi. Schemi con Vio? Ci stavamo allenando prima, figuriamoci ora. Mediana a 3 o 4 uomini? Fino a quattro anni fa ho sempre giocato in un centrocampo con 2 centrali, trovandomi sempre a mio agio magari con un calciatore di quantità. Col tempo ho invece giocato a 3, penso che ora con le mie caratteristiche mi possa trovare meglio così, ma non ci sarebbe nessun problema a passare a 4. È normale che dopo diversi anni passati a fare quei movimenti, per tornare a giocare con due centrali penso che ci vorrebbe un po’ di tempo, ma i giocatori bravi vanno oltre i moduli”.
Sull’età e le tre partite a settimana: “Penso sia normale che la fase di recupero sia più lunga, ma quando entri in campo poi passa tutto. Penso che anche a 50 anni andrei a giocare 3 volte alla settimana, con amici o con altri calciatori: siamo bravi a gestirci, siamo professionisti. Datecene anche di più di partite, anzi (ride, ndr)”.
Sull’assenza dei tifosi per le porte chiuse: “Loro sono una parte importante di questo gioco e di questo sistema, toglierli diventa un problema. È ovvio che ora come ora la situazione sia questa e ci si debba adattare, la speranza è che tra qualche partita si possa pensare di avere almeno una parte di tifosi a vedere la partita”.
Sul Fantacalcio: “Nainggolan e Joao Pedro fanno parte della mia squadra, a Joao ho fatto pesare l’errore su rigore contro il Parma (ride, ndr). A inizio anno avevo puntato anche su Ceppitelli, ma ha visto bene di farsi fuori dopo avermi dato un paio di soddisfazioni: poi l’ho ceduto, facendo una plusvalenza (ride, ndr).
Sulla “sua” Sardegna da consigliare ai turisti: “A me piace moltissimo avere il mare in città, il Poetto è una spiaggia viva e dove respiri voglia di divertirsi. Hai la vita del centro città sul mare e questo è impagabile, senza poi parlare delle spiagge che trovi spostandoti giusto di qualche chilometro. In più mi sto focalizzando sui parchi: Monteclaro, Terramaini, dove vedi la felicità dei bambini”.