Intervista tra le pagine del Corriere dello Sport per l’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa. Di seguito un estratto delle dichiarazioni di Chessa, che ha parlato del presente ma anche delle ambizioni future del settore.
Sui risultati
“Nel 2019 dissi che avrei puntato sul turismo sportivo. Ho pensato che la Sardegna dovesse diventare l’Isola dello sport. E dopo la pandemia anziché mollare abbiamo rilanciato la nostra visione. Oggi ospitiamo 237 eventi e di questi, in pianta stabile, 43 sportivi di livello internazionale. Siamo la regione in Europa che ne ha di più, bloccati con un bando triennale fino al 2024. Abbiamo investito 45 milioni in tre anni. Parliamo di scacchi, padel, beach soccer, motocross, rally, aquabike, pallavolo, triathlon, vela sport, sport su ruote e tanto altro. Abbiamo coinvolto associazioni e federazioni. E se qualche Paese rinuncia la Sardegna è pronta a subentrare, come avvenuto con l’Atp 250 di tennis. Lo sport fa bene all’economia e all’indotto del territorio”.
Sul futuro
“Bisogna avere coraggio. Ho avuto la fortuna di trovare un presidente che non ci ha mai fatto mancare le risorse e questo risultato oggi viene applaudito anche dal Coni e dai ministeri dello sport e del turismo. In Europa si parla della Sardegna come di un modello gestionale e nella legge finanziaria sto proponendo di consolidare questo progetto per il 2025 e 2026. C’è un caso che mi rende orgoglioso: quello del World Padel Tour, portato per la prima volta in Italia. Nel 2020 a porte chiuse, nel 2021 con delle limitazioni, nel 2022 c’era più gente e nel 2023 il tennis club era stracolmo. Nella penisola c’è una crescita del 20% e in Sardegna siamo al 23%. Abbiamo investito ed ecco il risultato”.
Sul calcio isolano
“Il Cagliari è la squadra di tutta la Sardegna e ci affidiamo a Ranieri che troverà il modo per invertire la rotta. Speriamo poi che la Torres salga in B. La Sardegna ha bisogno del grande calcio, i calciatori sono i nostri migliori influencer”.
La Redazione