L’inchiesta sulla dirigenza Torres si è conclusa con la richiesta di archiviazione della posizione di Salvatore Sechi per concorso in estorsione e rapina.
I fatti in esame risalivano al 30 novembre 2016, quando secondo il racconto di Baeli, circa 40 persone si sarebbero presentate insieme a Piraino (che qualche giorno prima si era dimesso dalla carica di presidente) per costringere l’imprenditore a stracciare i documenti firmati con la cessione delle quote che ne facevano l’azionista di maggioranza. L’inchiesta di dominio pubblico a settembre, dopo più di due mesi ha visto la richiesta da parte del PM di stralciare la posizione dell’attuale patron rossoblu, ma rimangono indagate altre tre persone tra cui il vice-presidente Carboni. “Sono soddisfatto – le parole di Sechi raccolte da L’Unione Sarda – rimane il rammarico di aver accostato il mio nome e quello della Torres a fatti poco piacevoli. Ho agito nell’interesse solo della Torres per poterla salvare, così come Antonio Carboni a cui starò vicino”.