L’Assemblea di Lega B della giornata di ieri (mercoledì 22 febbraio) non ha avuto come tema solo le date di playoff e playout che chiuderanno la stagione, ma come rivelato da La Gazzetta dello Sport, si è parlato anche del caso Reggina.
I fatti
La società calabrese ha fatto richiesta al tribunale concordato per la ristrutturazione dei debiti ereditati dalla nuova proprietà: tale procedura giuridicamente impone che tutte le spese (comprese gli stipendi di staff e giocatori) devono essere autorizzati dal giudici, ma non i contributi che non sono stati pagati dalla società. Sempre secondo quanto riportato dalla Rosea, il club amaranto rischia una penalizzazione di 2 punti (come accaduto l’anno scorso alla Juve Stabia in Lega Pro per un caso simile) o addirittura l’esclusione dal campionato. La Reggina ha spiegato che il Tribunale ha ordinato di non pagare i contributi (scaduti il 16 febbraio) perché questi rientrano nella ristrutturazione complessiva del debito. Tuttavia, se la società verrà segnalata alla Procura FIGC e deferita all’indagine, rischia una penalizzazione di 2 punti in classifica. Inoltre, se non verranno pagati i contributi di due o più bimestri, la società rischia l’esclusione. Il caso ha sollevato anche una questione di giurisdizione tra leggi dello Stato e dello Sport con le altre 19 società che hanno chiesto chiarezza.
La risposta
Con una nota ufficiale il presidente della Lega Serie B Mauro Balata ha sottolineato: “La Lega Serie B è una lega i cui organi operano in modo trasparente e democratico. L’impegno di tutti, a partire dal sottoscritto, è da sempre improntato a garantire la regolarità della competizione. In questo senso, la serena discussione svoltasi nel corso dell’assemblea di ieri ha avuto ad oggetto un approfondi-mento tecnico e giuridico teso ad individuare meccanismi di coordinamento tra il ‘Codice della crisi d’impresa’ con le norme dell’ordinamento sportivo, il cui obiettivo è quello di garantire l’equo svolgimento delle competizioni. Su questo ieri si è aperto un dibattito al quale hanno contribuito tutte le società presenti, con la consapevolezza tuttavia che il tema, laddove vi siano già procedimenti pendenti, va affrontato e risolto nelle sedi competenti, tenendo conto dell’interesse, comune alla Lega e a tutte le associate, a garantire l’integrità della competizione”.
La Redazione