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Caso Nainggolan, l’avvocato: “Radja trattato quasi come un trofeo dalla Procura”

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In Belgio continua a tener banco il caso del fermo di Radja Nainggolan, ex centrocampista di Cagliari e Roma, sospettato secondo la Procura di Bruxelles di appartenere a una presunta organizzazione criminale al centro di un’indagine sul traffico di cocaina tra Sud America e Belgio, attraverso il porto di Anversa.

Le dichiarazioni
Gli avvocati di Nainggolan, i fratelli Omar e Mounir Souidi, hanno partecipato a un talk show sul tema. “Non è stato sospettato di attività di droga, né per il commercio, né per la vendita. È stato accusato di appartenenza a un’organizzazione criminale”, ha ribadito Omar Souidi a “De Afspraak”, dichiarazioni riportate da Vrt.be. “Durante l’interrogatorio non gli è stata posta alcuna domanda sulla droga, ma gli sono state poste domande sulle somme di denaro che ha fornito o prestato a conoscenti. Radja ha un grande cuore. Il suo successo e il suo denaro attirano alcune persone che potrebbero trarne vantaggio. Voleva aiutare le persone che dicevano di avere difficoltà finanziarie”. Il Ninja è sotto choc, ha detto ancora Souidi, rincarando la dose. “È molto grave che, essendo una persona famosa, sia stato collegato al traffico di droga in tutti i giornali e media possibili. Possiamo parlare di un certo danno alla reputazione che poteva evitato se quel procuratore di Bruxelles non avesse lanciato una fanfara, attirando come una calamita tutti i giornalisti possibili”. Dichiarazioni forti, quelle di Souidi: “Chissà cosa pensa un pubblico ministero, tra l’altro nominato da poco, nello scrivere lunedì mattina e annunciare con grande entusiasmo in un comunicato che un calciatore con la sigla RN sarebbe stato arrestato nel contesto di un’indagine sulle importazioni di droga dal Sud America. Ora cerchiamo di ripristinare quella reputazione. Trovo che ciò sia inaccettabile, sia che sia avvenuto consciamente o inconsciamente. Non posso fare a meno di avere l’impressione che il pubblico ministero voglia mettersi un trofeo in tasca in questo caso, e dimostrare quanto stanno lavorando duramente.”

La Redazione

 
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