Nella conferenza stampa del post partita di Dinamo Sassari-Brescia ha parlato l’intero staff biancoblu.
Edoardo Casalone, Giorgio Gerosa e Matteo Boccolini hanno risposto alle domande dei cronisti: a prendere la parola è stato il primo, assistant coach di Pozzecco e oggi capo allenatore: “Innanzitutto voglio rassicurarvi sulle condizioni di Gianmarco: ha avuto un problema influenzale-intestinale e non poteva essere presente oggi, l’abbiamo saputo poco prima della partita. Voglio dire ai miei ragazzi che sono stati strepitosi: lottare così senza il capo-allenatore, contro una squadra organizzata e che aveva preparato nei dettagli la partita e poi vincere non è una cosa da poco. Siamo riusciti a rimanere in gara nonostante non ci fosse il ritmo, oggi abbiamo giocato una pallacanestro di qualità nel secondo tempo dove abbiamo fatto +20 di valutazione. Abbiamo espresso una grande pallacanestro nel secondo tempo, quella che non riuscivamo a esprimere nel primo quarto. Questa è una vittoria di tutti, il lavoro fatto da Gianmarco in settimana insieme a tutto lo staff è premiato: è un successo dei ragazzi, di certo non di chi è stato davanti alla panchina oggi come me. Il lavoro di squadra è fondamentale, siamo sempre molto attivi io, “Geri” e “Bocco” mettiamo insieme le idee e speriamo sempre siano vincenti: oggi le abbiamo indovinate, questa è la vittoria dello staff ed è giusto che siamo presenti tutti e tre in conferenza stampa”.
“Aver subito 28 punti nel secondo tempo non è casuale- prosegue Derosa-. Dipendiamo molto dalla difesa e questo si rispecchia nell’attacco. I ragazzi si divertono sul campo e si impegnano. Iniziamo un periodo molto intenso e difficile, ci sarà un grande ritmo con partite difficili: cercheremo di arrivare nel migliore modo possibile, preparati fisicamente e tatticamente. Non ci spaventa giocare ogni due-tre giorni”.
“Voglio fare i complimenti a Edoardo– dichiara Boccolini- oggi è stato molto bravo, possiamo mandare a casa Pozzecco risparmieremo dei soldi (ride ndr). A parte gli scherzi per me è una gratificazione vedere i giocatori contenti e vincenti, solo chi lo prova può capire cosa significhi viaggiare dalla Sardegna così frequentemente per andare a giocare e poi rendere così bene”.