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Canzi: “Cagliari squadra di alto livello, con il Brescia partita importante”

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L’ex tecnico del Cagliari Primavera (con una breve parentesi da allenatore in seconda della prima squadra rossoblù) e dell’Olbia, Max Canzi, attualmente alla guida del Pontedera, è intervenuto durante la trasmissione Il Cagliari In Diretta, in onda in simulcast su Videolina, Radiolina e Unione Sarda.it. Queste le sue parole.

L’avventura al Pontedera

“L’avventura al Pontedera è nata in maniera abbastanza inaspettata, ho iniziato la stagione ad altre latitudini. Fortunatamente la separazione dalla Turris è arrivata prima della stagione e ho potuto rispondere alla chiamata del Pontedera.”

Sul divorzio con la Turris

“È stata una cosa totalmente improvvisa, non c’era stata nessuna avvisaglia. Abbiamo fatto due partite male in precampionato, il presidente si è spaventato e ha deciso così. È stato veramente surreale, ci sono rimasto male sotto l’aspetto umano ma non tecnico. Si va avanti e si è pronti per lavorare di nuovo.”

Il Pontedera e Ladinetti

“Il Pontedera? La cosa positiva è stata quella di essere esonerato prima della stagione. Il contatto c’è stato grazie al Ds Moreno Zocchi, non avevamo mai lavorato insieme ma c’è sempre stata stima reciproca. Ho ritrovato Ladinetti, che ho avuto per 3 anni in Primavera e per 2 no. Riccardo è andato via dalla Sardegna senza polemica, ha messo la testa fuori dalla Sardegna e sotto l’aspetto tecnico, tattico e di crescita personale gli sta facendo bene.”

L’esperienza all’Olbia

“La mia esperienza a Olbia non posso che definirla meravigliosa, ho avuto due stagioni intense. La prima abbiamo sfiorato i playoff, la seconda è stata storica. Ho fatto due anni splendidi in una città bellissima e in club di altissimo livello. Non posso che parlare benissimo dell’Olbia Calcio e di Olbia, sarà sempre nel mio cuore”.

I motivi dell’addio all’Olbia

“Sono andato via perchè dopo tanti anni era giusto lasciare la mia comfort zone. A Cagliari ho fatto 5 anni e ad Olbia 2, mi sono sentito sempre a casa”.

Il rapporto con Giulini

“Per quanto mi riguarda è una persona che mi ha dato fiducia per sette anni. Ha sempre creduto in me, mi ha dato la responsabilità di allenare una squadra dopo tanti anni da secondo. È una persona di cui avrò sempre tanta riconoscenza e penso che ci sia stima a livello reciproco. Se ci siamo sentiti di recente? Sì. Chi lo conosce sa quanto ci tiene al Cagliari. Purtroppo, come tanti nel nostro campo, ha fatto degli errori ma ci ha messo tanto impegno e tanti soldi. Purtroppo il calcio non è una scienza esatta e 2+2 non fa 4”.

Il Cagliari di Liverani

“Il Cagliari è sicuramente una squadra di alto livello, costruita per andare in cima. Quest’anno però ci sono tante buone squadre. Basta vedere che in testa c’è anche il Bari che nessuno si aspettava. La Serie B è il campionato più difficile che c’è, ma dove la continuità alla lunga porterà i suoi frutti. Bisogna tenere botta nei momenti difficili. Il fatto di non essere nelle prime posizioni non è il massimo ma la storia del campionato di B dice che se sei in testa all’inizio poi non arrivi automaticamente primo. Il mister (Liverani n.d.r.) sta vagliando varie soluzioni “.

Talenti

“Il giocatore più forte che ho allenato in Primavera? A parte quelli che sono passati da me, mi viene in mente Carboni. Io credo tanto che Boccia potrà ancora dire la sua, mi viene in mente un giocatore come Colombatto che in un anno ha dato tantissimo e tutt’ora sta giocando a grandi livelli, ha fatto il titolare alle Olimpiadi con l’Argentina l’anno scorso”.

I giovani rossoblù e la prima squadra

“Se qualcuno dei giovani poteva rimanere a Cagliari in B? Quando si hanno a disposizione tanti buoni giocatori, bisogna fare delle scelte. Mi sembra ci siano ragazzi che gravitino in prima squadra. Nel momento in cui devi fare delle scelte, ci può stare di sbagliare”.

Su Lella e Altare

“Nunzio è un giocatore di grandissime doti fisiche e discretamente tecnico. In questo campionato potrà dare il suo contributo alla causa del Cagliari. Giorgio il primo campionato professionistico intero lo ha fatto con me. Ha una grandissima forza mentale. All’inizio è stato poco considerato e poi ha avuto più spazio. Quest’anno è partito con difficoltà ma credo sia un giocatore di grande affidamento in Serie B ma lo sarà anche in A”.

Verso Cagliari-Brescia

“Che Cagliari sarà contro il Brescia? La ragione per cui viene vissuta così è per il ritorno di Cellino che fa notizia. Al di là di questo è una partita importante. Credo che si debba lavorare con la serenità giusta per una squadra che deve cercare di risalire. Credo che le partite siano tutte importanti, anche quella con il Genoa che era complicatissima dopo due sconfitte consecutive”.

Il rapporto con la Sardegna

“Che cosa mi manca della Sardegna? Mi manca tutto, l’aria che si respira, la gente, il clima e anche il mare”.

Pisano: da capitano ad allenatore

“Pisano è una persona di tale spessore umano e di tale intelligenza che credo possa fare quello che vuole nel calcio. E l’allenatore credo che sia una cosa nelle sue corde. Non posso che ringraziarlo, l’ho allenato per due anni e anche nei momenti difficili è stato un gran capitano”.

La Redazione

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