L’ultimo episodio arriva da Calangianus-Luras del campionato Juniores.
Il tema della violenza nei campi da calcio è sempre d’attualità. Una pessima notizia, sia che si parli di calcio professionistico o dilettantistico, di giovanili o adulti. Con regolarità spunta qualche episodio che lascia sgomenti.
L’ultimo arriva dalla Gallura e dal campionato Juniores. La partita di sabato 9 marzo era Calangianus-Luras, quando Foune Traorè (Calangianus) ha sferrato “un violento pugno” al direttore di gara che lo aveva appena espulso per le frasi gravemente irriguardose appena rivoltegli. Da lì ecco la degenerazione all’episodio già di per sé molto grave. Una corrida – come riportato da La Nuova Sardegna – proseguita da Giuseppe Luciano (Calangianus), reo di aver “insultato gravemente il direttore di gara” (dal comunicato del giudice sportivo). Per lui cartellino rosso, per l’arbitro un calcio al gluteo che “procura un dolore intenso e pungente” (dal comunicato).
L’epilogo è partita sospesa e arbitro al pronto soccorso, con i due giovani calciatori squalificati per 5 anni, fino al 15 marzo 2024. L’allenatore del Calangianus, Giovanni Cossu, incassa una squalifica di un anno. Per i giallorossi anche una multa di 300 euro e la sconfitta a tavolino contro il Luras.
Lo scorso 9 marzo, a caldo sulla propria pagina Facebook, il Calangianus aveva condannato “senza remore” quanto accaduto, annunciando di prendere “seri provvedimenti verso chi si è reso protagonista di questo scellerato comportamento, che non ha nulla a che fare con l’idea di calcio e di sport di questa società”.