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Cagliari, Zappa: “Belotti brutta perdita, Kılıçsoy farà una grande carriera”

Gabriele Zappa durante Cagliari-Fiorentina | Foto Valerio Spano
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Il terzino del Cagliari Gabriele Zappa ha parlato ai microfoni di Fantacalcio TV: vi riportiamo alcune dichiarazioni del giocatore rossoblù.

Condizioni
“Ho avuto una piccola lesione al quadricipite, ma ora sto meglio. Mi sono regolarmente allenato oggi e sto bene”

Sull’infortunio di Belotti
“Anche per noi è una brutta perdita. Si era inserito bene nel gruppo e ha avuto una grande partenza, speriamo possa riprendersi il prima possibile”.

Sui compagni
“Semih Kiliçsoy è un buon prospetto, ha grandi potenzialità e farà una grande carriera. Borrelli è migliorato tantissimo rispetto a quando l’ho conosciuto, speriamo possa regalarci qualche altra gioia come la scorsa partita. Il matto della squadra? Seba Esposito mi fa ridere, Zito è un meme vivente (ride ndr). Ho un bel colosso di fianco a me come Yerry Mina, dà molta sicurezza a tutti: sono sicuro che quando arriva la palla all’avversario sarà difficile da superare”.

Su Pisacane
“Prima lo chiamavo Fabio o Fabietto, anche se è più grande di me, poi all’inizio è strano chiamarlo mister e vederlo in un’altra veste. Ora ci sto facendo l’abitudine”.

Sui gol e gli assist
“Prometto che uno arriverà prima o poi, di solito almeno uno all’anno arriva. L’assist al compagno mi gratifica molto, poi se è un bel passaggio è ancora meglio. Assist ai compagni? Di testa Pavoletti è tra i Top5 mondiali”.

Sugli ex compagni
“Nainggolan forse è uno dei giocatori più forti con cui ho giocato, forza, tiro e leadership. Uno dei centrocampisti più forti con cui ho giocato. Lo avevo già conosciuto quando ero alla Primavera all’Inter. Con Tramoni siamo arrivati insieme a Cagliari ma aveva bisogno di giocare ed era andato via. Spero di marcarlo bene quando ci incontreremo. Caceres era un “loco”, un po’ matto, mentre di Godin ricordo la sua voglia di giocare da ragazzino. Mancosu? Fortissimo, per me Marco anche come persona è stato veramente un signore. Ho apprezzato tanto il suo aspetto umano, ma anche la fantasia pura. Gli ho visto fare uno dei gol più belli da metà campo in Serie B. Joao Pedro era un leader silenzioso che parlava con i fatti”.

La Redazione

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