Pazienza è la parola d’ordine, stella polare sia sul campo che sul mercato. Lo ha detto la sfida vinta contro il Lecce, con un Cagliari che prima è andato sotto e poi, con rabbia, intensità e appunto pazienza ha travolto i salentini per 4-1. Lo dice e lo dirà ogni giorno da qui al 3 febbraio, data di chiusura delle trattative, il lavoro del direttore sportivo Nereo Bonato sia in entrata che, soprattutto, in uscita. Perché per poter regalare a Davide Nicola le pedine che mancano all’appello resta fondamentale portare avanti le cessioni ed è su questo aspetto che la pazienza diventa altrettanto importante per raggiungere l’obiettivo.
Partenze
In principio fu Caprile che dopo due partite ha già dimostrato ampiamente quanto il tema portiere fosse una priorità da risolvere quanto prima. Personalità e qualità, un mix che ha dato serenità alla difesa e permesso ai rossoblù di portare a casa quattro punti in due gare. Il mirino, una volta risolto il nodo estremo difensore – con l’addio contestuale di Scuffet direzione Napoli – è ora puntato sulle uscite. Con due nomi pronti a lasciare la Sardegna nella giornata di oggi 21 gennaio. Il primo è Wieteska, con il polacco che oggi saluterà il Cagliari dopo un anno e mezzo per volare in direzione Salonicco, dove è atteso nella mattinata di domani 22 gennaio con un volo proveniente da Roma. Prestito oneroso da 150mila euro e diritto di riscatto per una cifra intorno ai due milioni, questi i dettagli dell’affare chiuso con il PAOK in pochi giorni e senza il classico tira e molla spesso presente nelle trattative tra rossoblù e club greco. Non solo l’ex Clermont Foot, ma anche Azzi è ormai a un passo dal diventare un nuovo giocatore della Cremonese. Contratto in scadenza a giugno, l’esterno italobrasiliano lascerà il Cagliari a titolo definitivo senza, per ora, nessun elemento dei grigiorossi a fare il percorso inverso. Sempre sul tema cessioni la partenza di Wieteska chiuderebbe le porte a quella di Palomino, con l’argentino che morde il freno per avere più spazio e non avrebbe chiuso le porte al ritorno in patria, ma che dovrà giocoforza fare buon viso a cattivo gioco e restare in rossoblù fino al termine della stagione. Se per il difensore polacco l’addio nonostante le agevolazioni del decreto crescita è ormai cosa fatta – la detassazione può essere messa in stand-by in caso di prestito semestrale e non andare persa una volta tornato in Italia – discorso completamente diverso per Jankto. Perché sul ceco non sono arrivate proposte e, inoltre, l’accordo in scadenza il prossimo giugno nel suo caso blocca ogni opzione estera proprio per il tema decreto crescita. Fuori dal progetto tecnico – prima la mancata convocazione per la trasferta contro il Milan e poi mai parte del riscaldamento di fronte al Lecce – l’ex Sampdoria è destinato a restare in rossoblù fino alla conclusione naturale del suo accordo biennale firmato nell’estate del 2023 per 500mila euro netti a stagione. Ufficializzato l’atteso prolungamento fino al 2030 di Zappa, con un adeguamento consistente dell’ingaggio, da tenere sott’occhio la situazione di Augello il cui possibile rinnovo è fermo ormai da settimane e non sembra essere all’ordine del giorno nell’idea del Cagliari. Il Como ci pensa già per gennaio, ma la probabilità maggiore è che si arrivi a fine stagione per poi salutarsi. Sempre alla voce rinnovi dovrebbe essere questione di giorni o al massimo di settimane quello di Deiola fino al 2027, mentre per Mina e Viola si valuterà con calma più avanti. Nessuna speranza invece per Lapadula, il cui capitolo porta alla situazione più spinosa alla voce entrate.
Obiettivi
“Sul mercato dobbiamo ancora fare ancora qualcosa. Un giocatore probabilmente con caratteristiche offensive lo cercheremo, non so ancora perché siamo su varie piste”. Parole del presidente Tommaso Giulini nella conferenza stampa dopo la vittoria contro il Lecce che confermano una verità nota da tempo, quella di un Cagliari che ha come obiettivo primario dopo Caprile un innesto anche in attacco. Ma tutto dipenderà dalla partenza di Lapadula, il cui ingaggio elevato unito all’aspetto numerico di un reparto al completo diventa condizione necessaria per poter operare in entrata. Sull’italoperuviano restano vive le sirene della B – Spezia, Cremonese e soprattutto Palermo – ma ancora non si sono fatti passi avanti decisivi in tal senso. Con l’addio di Lapadula ecco che potrebbe arrivare a compimento una delle piste citate anche da Giulini. Testa a testa tra Dessers e Okereke, ognuno con le sue criticità, a seguire Johnsen, Brunori, Benedyczak e Bonazzoli. Se per l’attaccante dei Rangers Glasgow la valutazione del club scozzese non invita all’ottimismo, seppur il giocatore ha manifestato la volontà di tornare in Serie A, per quello del Gaziantep ma di proprietà della Cremonese la situazione è intricata. In prestito in Turchia con diritto di riscatto, Okereke avrebbe problemi per alcuni mancati pagamenti che potrebbero portare alla chiusura anticipata del rapporto con il Gaziantep e favorirne così il rientro in Serie A. Johnsen, mai entrato nella trattativa con la Cremonese per Azzi ma sempre rimasto discorso separato, resta altra pista aperta, così come il nodo Lapadula potrebbe essere sciolto con Brunori a fare il percorso inverso. Mentre per Bonazzoli non sembrano esserci gli estremi per aprire discorsi sempre con la Cremonese, così come Benedyczak potrebbe tornare in auge soltanto nelle ultimissime ore, pur se appare complesso per valutazione del Parma e incastri da trovare. Da monitorare anche la possibilità di un innesto giovane dall’estero, per ora rimasta ad alcune proposte portate sul tavolo del Cagliari ma senza che si procedesse con una trattativa. Non solo attacco, perché con l’uscita di Wieteska i rossoblù torneranno sul mercato per coprire il buco lasciato dal polacco. Nomi top secret, ma con l’idea di puntare su un profilo giovane e di piede destro, che possa crescere alle spalle di Mina e sostituirlo quando necessario. E sempre Giulini ha lanciato un messaggio per eventuali cessioni con i nomi di Prati e Marin come principali indiziati delle parole del presidente rossoblù: “Dobbiamo stare attenti a chi cediamo. Anche noi come società dobbiamo stare attenti a liberarci di pezzi che possono essere fondamentali per alzare il livello”. In sostanza il mercato passa sì dalle uscite, ma con giudizio e senza la fretta di raccogliere liquidità rischiando di perdere elementi che possono tornare utili. Tutto ruota intorno a Lapadula, insomma.
Matteo Zizola