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Cagliari, Walukiewicz: “Ingannato da Semplici, ringrazio Zenga”

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Sebastian Walukiewicz | Foto Luigi Canu
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Dopo aver ritrovato il campo nella sfida contro l’Udinese, il difensore del Cagliari Sebastian Walukiewicz ha rilasciato nelle scorse settimane un’intervista alla testata polacca Łączy nas piłka. Il centrale classe 2000 ha parlato del suo passato con la maglia degli isolani, dell’infortunio che ha subito e del momento che stanno vivendo adesso i rossoblù. Vi proponiamo qui un breve estratto delle sue parole.

L’infortunio

“Ho avuto un problema all’anca per molto tempo. Durante la partita con il Napoli ho sentito una fitta più forte, ma gli esami effettuati in seguito non hanno evidenziato nulla di grave. Avevo prima delle gare dei piccoli problemi che sono sempre riuscito a gestire. C’erano giorni in cui il dolore era più intenso e altri in cui era più lieve, poi alla fine qualcosa è cambiato nella partita contro il Napoli. Da quel momento in poi il dolore è diventato più forte e mi ha accompagnato per tutto il tempo. Per due settimane sono stato trattato in modo conservativo dal club lavorando con i fisioterapisti e facendo vari test. Tuttavia dopo due settimane non arrivavano risultati. Alla fine venne fuori che sarebbe stata necessaria un’operazione. Per le due settimane successive abbiamo cercato un medico che effettuasse l’intervento, perché la lesione che mi è stata finalmente diagnosticata non è così comune come, per esempio, la rottura del legamento crociato del ginocchio. Alla fine sono stato operato a Villa Stuart il 12 novembre, quasi 40 giorni dopo la partita contro il Napoli. La riabilitazione è durata tre mesi, due a Roma e uno ad Anversa. Poi sono tornato a Cagliari e ho iniziato ad allenarmi anche con il pallone“.

Sulle sue condizioni

Mi sto allenando con la squadra a pieno regime da più di tre settimane. Ho recuperato, ora non resta che tornare in forma. Non è facile anche perché siamo alla fine della stagione, mancano poche partite, faccio quello che posso. Per un difensore è difficile entrare nei meccanismi della squadra dopo una pausa così lunga, mentre i giocatori offensivi possono facilmente entrare dalla panchina per una dozzina di minuti per riuscire a ritrovare il ritmo gara“.

Le voci di mercato

“L’agente del giocatore ha dichiarato a inizio marzo che “Sebastian era pronto ad andare a Torino. L’interesse per lui c’è ancora, ma è sotto l’occhio di diversi club e quindi vedremo. Ora ci stiamo concentrando sul ritorno in campo”. Il difensore polacco ha così commentato queste parole: “Non voglio rispondere a questa domanda in questo momento perché so che qualunque mia dichiarazione creerebbe solo gossip. Ora non abbiamo bisogno di voci di mercato, dobbiamo concentrarci sulla lotta salvezza che è il nostro obiettivo primario. Dopo la fine della stagione ci sarà tempo per i colloqui e ognuno penserà al proprio futuro“.

Sugli obiettivi del club

I dirigenti possono avere i piani più ambiziosi, ma alla fine sono i giocatori a scendere in campo. Qualcosa però non ha funzionato e stiamo inseguendo la salvezza per la seconda stagione consecutiva. Anche se credo che abbiamo una squadra che potrebbe competere per posizioni più alte“.

L’esperienza con gli allenatori

Prima di venire in Italia avevo un obiettivo. Non dico che il Cagliari dovesse essere solo una tappa, non è questo il punto. Rispetto troppo i tifosi e ho firmato un contratto di quattro anni e mezzo. Ma le circostanze devono avermi fermato a un certo punto dopo buon periodo nell’autunno della stagione 2020/21. Poi in primavera è arrivato il nuovo tecnico, Leonardo Semplici, con il quale non ho giocato affatto. Quando ho iniziato la nuova stagione mi sono infortunato. Ora non ha senso guardare al passato, ho compiuto 22 anni la scorsa settimana e spero di rimettermi in forma e di andare nella giusta direzione. I tanti allenatori cambiati? Questo è da un lato negativo, perché in una situazione del genere non si riesce a trovare stabilità. D’altra parte ciascuno di questi allenatori ti può insegnare qualcosa di positivo e si può imparare sempre qualcosa qualcosa di nuovo. Con Semplici i rapporti non erano dei migliori, da quando è arrivato nella scorsa stagione non ho giocato un minuto. Lui mi diceva sempre di avere pazienza e aspettare il momento giusto. Questo non è accaduto. Sinceramente preferirei sentirmi dire in faccia la peggiore verità piuttosto che essere ingannato per così tanto tempo. La mia svolta è stata grazie a Walter Zenga, con lui sono diventato un giocatore della prima squadra, mi ha anche aiutato durante un brutto momento che stavo vivendo fuori dal campo. Ma devo molto anche a Maran, Di Francesco e Mazzarri“.

Sui compagni in Sardegna

Subito dopo il mio arrivo Fabio Pisacane e Luca Ceppitelli mi hanno aiutato molto. Gli inizi in Italia sono stati i più duri. Questa è una cosa che mi hanno ripetuto tutti quelli che hanno lasciato il campionato polacco. Mi sono trasferito a 19 anni e questa difficoltà l’ho vissuta anche io. Ho dovuto lavorare per migliorare e penso di esserci riuscito. Ora non mi resta che rimettermi in forma e giocare regolarmente“.

La Redazione

 

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