Prima il ritiro con il Cagliari tra Sardegna e Valle d’Aosta, poi il passaggio alla Sampdoria per una nuova esperienza in Serie B dopo quella della scorsa stagione con la maglia del Catanzaro. Davide Veroli, difensore ceduto in prestito con diritto di riscatto ai blucerchiati (che diventerebbe obbligo in caso di promozione in Serie A), si è raccontato in una lunga intervista al Secolo XIX della quale vi riportiamo un estratto.
Sensazioni e ruolo
“Sono arrivato venerdì, le prime sensazioni sono molto positive. Essere in un club come la Samp mi emoziona. Sempre stato difensore? No, nell’Ancona ho iniziato da trequartista. A Pescara ho fatto la mezzala nell’U15, poi il play. E infine difensore centrale, a cambiarmi il ruolo dono stato mister Battisti e Simone Di Martino che ritrovo qui come match analyst. A Catanzaro partivo da terzino sinistro, ma con le rotazioni del calcio di Vivarini in realtà non facevo proprio il terzino. E poi l’ho fatto in U21. Ma il ruolo che ho fatto di più è il braccetto sul centrosinistra. Da quando gioco in difesa il mio modello è Bastoni”.
Allenatori
“Chi mi ha segnato di più? A Pescara Battisti e Iervese nelle giovanili e Auteri che mi ha lanciato a 18 anni. Tatticamente Vivarini, il suo calcio è moderno. Nella Primavera del Cagliari Pisacane, ci trasferiva la sua grinta da giocatore. E Ranieri, ero in campo nel giorno di quell’allenamento virale, in cui ci urlava “rapidi, elettricità!: lui ti trasmette serenità, ti fa rendere al massimo, lo vedi tranquillo e ti senti tranquillo pure tu. E al primo impatto anche Pirlo mi sembra così”.
La Redazione