Il nuovo primo cittadino del capoluogo sardo è l’attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia: il centrodestra riconquista la città dopo 8 anni di amministrazione Zedda.
Cagliari passa al centrodestra dopo otto anni di centrosinistra. Paolo Truzzu è il nuovo sindaco di Cagliari, dopo aver battuto nel duello Francesca Ghirra e festeggia con la sua coalizione la vittoria, forse meno larga di quanto atteso dal suo elettorato. Nessun bisogno di ballottaggio dato il 50,1 per cento raggiunto al primo turno, con la terza lista (Verdes di Angelo Cremone) che, come prevedibile, non è riuscita a competere nel concreto. Truzzu si prende Cagliari con circa 34 mila preferenze, poco più di 1.500 in più della rivale, con un astensionismo record: “L’emozione e la stanchezza è tanta – ha dichiarato intorno alle 10.30 il neo primo cittadino ai microfoni di Videolina – fare il sindaco di Cagliari è la cosa più bella a chi fa politica e per chi si dedica alla propria comunità. Pensavamo di avere un divario ancor più ampio, ma le vittorie sofferte sono anche quelle più belle. Priorità? Sicuramente le emergenze come la pulizia della città, che non è mai stata così sporca come negli ultimi mesi. Per Fratelli d’Italia è un grandissimo risultato e ringraziamo i cittadini per la fiducia, testimonia il fatto che siamo riusciti a portare avanti un percorso di crescita, ascolto e coinvolgimento di tante parti della società civile. L’astensionismo? Cercheremo di riavvicinare la gente alla politica, ma votare 4 volte in 6 mesi e, per di più il 16 giugno nella prima giornata di caldo…ci conosciamo, preferiamo stare al mare piuttosto che andare ai seggi. La chiamata della Ghirra? Per ora ancora nulla…”
I DATI – Grande soddisfazione per il centrodestra, che parla con i consiglieri più votati e in coro promette di “fare ripartire Cagliari dopo gli errori di questi anni”. Tra commercio, viabilità e rifiuti (tema quasi esclusivo di una campagna elettorale al veleno), toccherà ora a Truzzu e la sua squadra cercare di fare meglio della precedente gestione Zedda, chiusa in anticipo per il passaggio dell’ex sindaco in Consiglio regionale. Grande assente di questa tornata è stato il Movimento 5 Stelle che, dopo essere stato travolto nelle scorse settimane dal caso Murenu, ha deciso di non presentare nessuna lista: sul grande astensionismo ha pesato e non poco la scelta di Di Maio e soci. Andando ad analizzare i numeri, balzano subito agli occhi due dati: 1) il fortissimo astensionismo, dato che oltre il 48 per cento degli aventi diritto non è andato a votare; 2) il vantaggio assai risicato di Truzzu sulla Ghirra, con meno di 1.600 voti di differenza. Il candidato di Fratelli d’Italia – primo partito della coalizione di centrodestra, secondo assoluto dietro il Partito Democratico – riporta così la destra a comandare a Palazzo Bacaredda, dopo gli otto anni della gestione di Massimo Zedda, sui social nel mirino di diversi elettori del centrosinistra per aver “abbandonato la nave” scegliendo lo scranno da leader dell’opposizione in Consiglio Regionale. Ma le Comunali 2019 confermano anche la sconfitta dei grandi partiti: la Lega di Salvini non sfonda (5,45 per cento), crolla Forza Italia (5,3), a vantaggio dell’exploit di FdI (11,7) e Psd’Az (9,6), mentre tiene il Partito Democratico (16,3). Passando alle preferenze individuali, sono due i candidati ad aver raccolto più di mille voti: il forzista Edoardo Tocco (1.286) e Matteo Lecis Cocco Ortu del Pd (1.082). Sul fronte femminile la donna più votata è Rita Polo (Pd) con 938 voti, seguita da Anna Puddu (Campo Progressista) con 810 e Marzia Cilloccu (Civica) con 752, mentre nella coalizione vincitrice la più votata è Antonella Scarfò (Psd’Az) con 625 voti, seguita di pochissimo dalla collega di partito Gabriella Deidda con 617.
LE REAZIONI – Tra i personaggi del centrodestra a parlare per primi il sempre colorito Gianni Chessa, assessore regionale al Turismo e uomo di punta del Psd’Az e della coalizione vincitrice. Ma, è bene ricordarlo, presente in parte della consiliatura comunale targata Zedda per via della precedente alleanza rotta con il matrimonio tra sardisti e Lega. “Le carognate prima o poi si pagano”, ha detto con la solita vena pungente Chessa in merito al cambio di campo del recente passato. Poi sui programmi della nuova gestione: “Cagliari è una città basata sul commercio e in particolare il piccolo commercio – ha dichiarato ai microfoni di Videolina – Le piste ciclabili hanno disturbato il commercio, riasfalteremo le strade e faremo ripartire Cagliari con l’Acquario. Cagliari deve rilanciarsi, abbiamo un porto che è morto e va riacceso. E poi la sicurezza, non si vede più un vigile in giro…”.
Francesco Aresu