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Cagliari | Stallaggio Meloni dichiarato bene tutelato, a rischio l’iter per lo stadio?

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Non solo le distanze mai colmate su modi e idee tra Comune di Cagliari e Regione Sardegna, anche l’ultima decisione della Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Cagliari potrebbe complicare l’iter della costruzione del nuovo stadio rossoblù. Con l’accordo di programma dello scorso febbraio che secondo quanto affermato da Francesco Agus, capogruppo in Consiglio regionale del gruppo dei Progressisti, che potrebbe scontrarsi con una nuova realtà.

Accordo

Il nuovo stadio, la costruzione di un ospedale, l’ampliamento delle case dello studente di via Trentino e di viale La Playa e la costruzione di un nuovo polo di uffici. Queste le opere inserite nel patto tra le parti stipulato durante la discussione della Finanziaria e su cui la Regione si era impegnata a stanziare 50 milioni di euro. La destinazione dei nuovi uffici regionali era stata indicata nell’ex Caserma Trieste-Stallaggio Meloni, luogo storico per il Cagliari che in quello spazio ha giocato le proprie partite fino agli anni ’30 prima della riconversione in caserma. Un’area che anche per questo, nonostante le condizioni attuali di abbandono, resta di valore storico secondo la Soprintendenza, che nella mattinata di oggi, venerdì 30 giugno ha dichiarato lo Stallaggio “bene culturale tutelato”. Quanto stabilito dal Ministero dei Beni Culturali avrebbe però conseguenze anche sul resto delle nuove opere previste, legate tra loro a livello normativo dall’emendamento alla legge di bilancio approvato lo scorso febbraio. Rendendo così impossibile un naturale proseguimento dell’iter. “Ora è ufficiale: una delle 5 opere che secondo la legge frutto dell’accordo tra Solinas e Truzzu avrebbe dovuto costituire il “piano straordinario di opere infrastrutturali nella città di Cagliari – ha affermato Agus in un post sul proprio profilo Facebook – finanziato con 50 milioni non potrà mai essere realizzata. Ma per come è stata scritta la norma nessuna delle opere previste potrà essere finanziata dalla Regione. Avete perso tempo, soldi e credibilità“. Una nuova difficoltà che rende più forti i timori del Comune di Cagliari, che negli scorsi giorni (qui per leggere) aveva richiesto anche per voce del sindaco di Truzzu di separare lo stadio dalle altre opere messe nero su bianco. E che rischia di rendere vana anche l’apertura verso Palazzo Bacaredda della stessa Regione, arrivata ieri giovedì 29 giugno durante la riunione con i dipendenti del Brotzu, con il presidente Solinas che ha richiesto al Comune di indicare un’area per il nuovo presidio ospedaliero previsto dalla delibera regionale firmata lo scorso primo di giugno e al centro del dibattito politico isolano. “Come diciamo da mesi – ha concluso Agus – se non si cambia la legge nessuna di quelle opere vedrà mai la luce. Nemmeno lo stadio, la cui progettazione è estremamente avanzata. Ora non è più una nostra opinione ma un dato oggettivo“.

La Redazione

 
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