Domani è un altro giorno, frase celebre del film Via col Vento che ben si sposa con la situazione portieri in casa Cagliari. Gerarchie che cambiano, priorità che fanno altrettanto e, con il mercato alle porte – il via tra meno di un mese, il 2 gennaio 2025 – il tema di chi difenderà i pali rossoblù con il nuovo anno resta tra i più caldi. Anche se ciò che sembrava ovvio potrebbe non esserlo più così tanto, perché il cambio della guardia che ha portato Alen Sherri a guadagnarsi la titolarità al posto di Simone Scuffet ha messo in stand-by la scelta per il futuro prossimo.
Antipodi
Non è un mistero che in estate Davide Nicola avrebbe preferito una differente opzione tra i pali del suo Cagliari. Da una parte Scuffet, reduce da una stagione nel nome dell’affidabilità e importante per il raggiungimento della salvezza, ma con un limite su tutti che poneva un interrogativo guardando all’idea di gioco dell’allenatore piemontese. Ossia l’abilità dell’estremo difensore friulano nella gestione del pallone con i piedi, un tema poi evidenziato dall’errore commesso nell’uscita dal basso contro il Napoli che portò al raddoppio degli azzurri firmato da Lukaku. Alle spalle dell’ex Cluj è arrivato lo scorso luglio l’albanese Sherri, l’altra faccia della medaglia non solo perché numero 12 designato, ma anche per caratteristiche. Partendo dall’esperienza, non tanto per una questione di età – lui del ’97 e Scuffet del ’96 – quanto per carriera. Un titolo vinto in Albania, la nazionale maggiore che lo ha visto collezionare una sola presenza in amichevole ed essere di fatto il terzo alle spalle dell’ex Lazio Strakosha e di Kastrati del Cittadella, la prima vera occasione in un calcio di livello. E, soprattutto, l’aspetto tecnico, con Sherri che è agli antipodi del collega friulano per capacità con i piedi, ma allo stesso tempo ancora da scoprire tra i pali e nei fondamentali classici di un estremo difensore. Per questo la società rossoblù aveva pensato a un cambio, il Milan come occasione per trovare una destinazione gradita per Scuffet, con l’affare naufragato di fronte al tentativo di ottenere un prestito da parte dei rossoneri e il Cagliari che avrebbe aperto le porte soltanto a un addio definitivo. E con l’ultimo giorno di mercato segnato dal tira e molla per Silvestri dell’Udinese, salvo poi cambiare rotta e decidere di proseguire con l’ex Cluj come titolare e il duo Sherri-Ciocci alle sue spalle. Gli errori di Scuffet nella prima parte di stagione hanno poi convinto Nicola a dare un’occasione al portiere albanese, già testato con buone risposte nella sfida di Coppa Italia contro la Cremonese, fino alla conferma per le successive tre gare dopo l’esordio in Serie A nel 3-3 della Unipol Domus contro il Milan. I risultati, al momento, danno ragione alla scelta dell’allenatore rossoblù: sei i gol subiti in quattro gare di campionato per Sherri – media di 1,5 a partita – e, soprattutto, 1,25 di media punti del Cagliari con lui a difendere la porta. Dati che sono sensibilmente migliorati rispetto a quelli con Scuffet in porta, 19 le reti concesse in 11 gare – media di 1,72 – e 0,82 a partita i punti ottenuti dai rossoblù con il friulano tra i pali. Senza contare le sensazioni oltre le statistiche, quelle che vedono un Cagliari maggiormente sicuro nella gestione del pallone in uscita dal basso e una difesa più tranquilla nell’affidarsi a Sherri in situazioni di difficoltà in possesso.
Parole
Arrivato dai campioni albanesi del KF Egnatia per 300 mila euro con un 10% di percentuale sulla futura rivendita, Sherri è stato il colpo a sorpresa del presidente rossoblù Tommaso Giulini che ha espressamente indicato il classe ’97 di Shkoder come profilo da affiancare a Scuffet per la porta del Cagliari. Una trattativa lampo condotta in prima persona dal patron del club di Sa Ruina, con l’idea di farlo crescere con calma alle spalle del collega friulano. “Il trasferimento in Sardegna? All’inizio non ci credevo tanto, poi piano piano la cosa si è fatta più vera e quando è arrivata la proposta sono stato felicissimo”. Queste le parole di Sherri ai canali ufficiali del Cagliari lo scorso 3 settembre, quando ancora l’esordio in Serie A era lontano e, forse, nemmeno atteso dopo soli due mesi. Esordio che non è stato indimenticabile sul campo, tre le reti subite nella gara contro il Milan con qualche incertezza sulla prima di Leao e quella di Abraham. “La presenza di Sherri non è una bocciatura per Scuffet, per lui è una grande chance”: così il diesse Nereo Bonato prima della partita contro i rossoneri del 9 novembre. Con Nicola che più volte ha ribadito lo stesso concetto in diverse conferenze pre e post partita, fin da quella alla vigilia della gara contro gli uomini di Fonseca: “Per me è importante che ogni giocatore della rosa possa dimostrare il suo valore: non dare l’occasione di dimostrarlo sarebbe un errore”. E ancora dopo la gara contro il Genoa, la seconda consecutiva dell’estremo difensore albanese da titolare: “A Sherri sto dando un po’ di partite per valutarne le sue potenzialità. Contro il Milan aveva dimostrato pulizia di gioco, ma oggi era una partita probante dal punto di vista psicologico. Molto probabilmente capiterà che farò alternare i portieri, serve sempre la giusta energia. Vedremo con il tempo chi difenderà i pali, ma non mi preoccupo di questo”. Per poi ribadirlo dopo la vittoria contro il Verona, con il secondo clean sheet in campionato dopo quello contro la Roma, il primo con Sherri in porta: “Entrambi i portieri calciano con entrambi i piedi. Su loro cerco energia e responsabilità. Non è detto che Scuffet non si veda più come primo portiere o che Sherri non possa continuare così”. Occasione, continuità, gioco con i piedi e affidabilità, tutti concetti che hanno determinato la recente scelta di Nicola di puntare sull’ex KF Egnatia. Soprattutto occasione, perché prima che arrivi gennaio ci saranno ancora tre sfide di Serie A – più la Juventus in Coppa Italia – a poter dare ulteriori risposte sul futuro tra i pali del Cagliari. Atalanta, Venezia e Inter, con soprattutto le due squadre nerazzurre che rappresenteranno un test fondamentale per capire quanto Sherri possa resistere a pressioni e assalti continui.
Palla avanti
Il futuro si chiama mercato. Quello che fino alle quattro gare consecutive da titolare di Sherri vedeva il Cagliari pronto a cercare un portiere per dare maggiori sicurezze a Nicola e alla retroguardia. Idea che però, a oggi, è finita in secondo piano in attesa di valutare ancora meglio l’affidabilità dell’albanese. Finora non messo davvero alla prova, con partite che lo hanno visto – Milan escluso – quasi sempre spettatore poco impegnato. Senza infamia e senza lode tra i pali, qualche difficoltà nelle uscite, un miglioramento evidente nel gioco della squadra in costruzione grazie alla sua calma e precisione con i piedi. Ma con la voglia di scoprire se in gare dalle maggiori sollecitazioni possa confermare le buone impressioni viste in coppa contro la Cremonese al suo esordio assoluto nel calcio italiano. Il Cagliari, per non farsi trovare impreparato, guarda al mercato pur senza spingere per nessun obiettivo concreto, partendo dal nome che più di tutti è circolato in queste settimane e che risponde a Pietro Terracciano, chiuso da David De Gea alla Fiorentina. Profilo sul quale, però, la società rossoblù è abbastanza fredda, con i viola che cercano una destinazione per l’ex Empoli volendo puntare maggiormente sul giovane Martinelli alle spalle dello spagnolo e Terracciano poco convinto, per questioni personali, a lasciare la Toscana. Insomma, situazione in stand-by che al netto di voci – che come da copione aumentano in prossimità del via alle trattative – vede il Cagliari attento, ma non direttamente coinvolto. Anche perché, aspetto non di poco conto, appare al momento complesso trovare una sistemazione per Scuffet, altro nodo da risolvere in caso di volontà di portare un nuovo portiere in Sardegna. La speranza resta, dunque, quella di aver trovato in Sherri quell’estremo difensore che possa garantire prestazioni senza errori da qui a fine stagione, con comunque il compagno friulano come alternativa da recuperare alla causa. Una scommessa guardando a poche settimane fa, una possibile svolta guardando al presente e al futuro.
Matteo Zizola