agenzia-garau-centotrentuno

Cagliari, senti Prelec: “Mi piacerebbe tornare in Italia, ma a Vienna sto bene”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

Arrivato al Cagliari nel gennaio del 2022 su richiesta dell’allora allenatore Claudio Ranieri, Nik Prelec è ora in prestito dal club rossoblù all’Austria Vienna, club con il quale ha disputato in questa stagione sedici presenze nella Bundesliga austriaca,  con tre gol all’attivo, più altri tre tra Qualificazioni di Champions League e coppa nazionale. L’attaccante sloveno ha rilasciato una lunga intervista al collega Miran Zore del portale Nogomania, della quale vi riportiamo di seguito un estratto.

Sull’esperienza in Austria
“Prima dell’Austria Vienna ho giocato per il WSG Tirol che è un club più piccolo e senza fans. È stato bello, ma questa è un’altra cosa. Stiamo facendo bene (secondi a tre punti dallo Sturm Graz primo, ndr), non posso lamentarmi. Mi hanno voluto, mi hanno preso e insieme stiamo scrivendo una bella storia. Gioco con regolarità, è ciò che cercavo ed è ciò che sto trovando. L’allenatore mi dice di essere soddisfatto, gli piace il mio stile di gioco perché corro tanto, copro gli spazi, lavoro per la squadra. Sono soddisfatto, ma voglio di più, vorrei segnare più gol. Quando sono arrivato ho avuto una piccola crisi, la palla semplicemente non voleva entrare, poi con la partita contro il WSG le cose sono cambiate proprio contro una squadra che mi aveva cambiato la vita già due volte e ora una terza”.

Italia
“In Austria il gioco è diverso rispetto all’Italia, devo ammettere che lì mi sono un po’ perso. Per esempio a Cagliari ho giocato da seconda punta, correvo molto, coprivo difensivamente e la prima punta faceva solo quello che gli interessava. Non ho trovato il mio posto, è difficile stabilirsi in Italia. Puoi avere un contratto a lungo termine, ma se non gli piaci ti danno in prestito finché non ti stanchi. Quando sono arrivato in Italia a 16 anni è stato difficile, nessuno parlava inglese e avevo due compagni che traducevano per me quello che diceva l’allenatore. È stato terribile, volevo tornare a casa, ma dopo che ho passato il primo anno tutto si è sistemato. Ho iniziato a giocare per l’Under 17 e così via. Ho avuto un infortunio al ginocchio tre anni fa, ho perso un anno ed è stato un disastro perché avevo appena fatto una grande stagione con la Primavera della Sampdoria. Eravamo primi, segnavo e facevo assist, speravo di fare lo step successivo in prima squadra”. 

Ranieri
“È il più grande allenatore che abbia mai avuto finora. Prima alla Sampdoria, quando giocavo per la Primavera ma mi sono allenato anche con la prima squadra e alcune volte sono andato in panchina. Ranieri aiuta davvero i giovani e li gestisce, non so esattamente cosa ha visto in me, credo di averlo convinto con il coraggio che mostravo, non avevo paura dei giocatori più grandi. I più esperti in Italia non hanno pietà con i giovani, si arrabbiano se non gli passi il pallone, se fai un errore o cose simili. Una volta in allenamento ho avuto un confronto con Antonio Candreva che stava giocando in maniera sublime. Un grande giocatore, ma è inaccettabile che potesse fare assolutamente qualsiasi cosa e massacrare tutti. Abbiamo avuto uno scontro, Ranieri lo ha tolto dalla squadra per la partita successiva, ma poi lo ha dovuto reinserire. Se non alzi la testa per te stesso in Italia sei fregato”

Esempi e futuro
“Chi mi ha fatto più impressione in Italia tra i miei compagni? Fabio Quagliarella era “complicato”, ma quando abbiamo iniziato a conoscerci mi ha aiutato tantissimo. Grazie a lui ho imparato il temperamento italiano, se perdevi in allenamento ed eri in squadra con lui era meglio sparire da qualche parte. Simili a lui anche Manolo Gabbiadini, Leonardo Pavoletti e Gianluca Lapadula, giocatori navigati che sanno perfettamente come sopravvivere grazie all’esperienza. Il mio sogno tornare in Serie A? Mi piacerebbe, ma è difficile. È un livello alto e anche i principi di gioco sono differenti, c’è molta attenzione alla tattica. In Austria il gioco è più aperto, penso si sposi meglio con il mio stile. Se mi chiedessi se mi piacerebbe stare qui a Vienna ti risponderei che sono un giocatore del Cagliari, ma non avrei problemi a restare in Austria. Il club è grande, il campionato pure, Vienna una città fantastica. Vedremo come andranno le cose”.

La Redazione

 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
5 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti