Fa discutere l’episodio avvenuto durante Cagliari-Salernitana, con un tifoso rossoblù fermato dalle forze dell’ordine per aver prima esposto e poi essersi rifiutato di ritirare il vessillo palestinese dopo averlo esposto in Curva Sud all’Unipol Domus.
Il fatto
La gara tra Cagliari e Salernitana potrebbe essere ricordata non soltanto per la bella vittoria per 4-2 dei ragazzi di Claudio Ranieri, che con i tre punti si sono portati al momentaneo 13° posto in classifica, in attesa che si giochino le altre gare del 28° turno di Serie A. Sì, perché la cronaca del pomeriggio cagliaritano ha fatto registrare un altro episodio che c’entra poco con il calcio giocato, ma che rischia di innescare polemiche. Tutto è accaduto poco prima dell’inizio del match delle 15, quando un tifoso rossoblù, in possesso di un regolare tagliando per seguire la gara in Curva Sud, ha esposto una bandiera della Palestina in mezzo a tanti vessilli del Cagliari. Non è dato sapere le reali motivazioni del gesto, se dettato da una semplice dimostrazione di solidarietà nei confronti del popolo palestinese alla luce della situazione internazionale oppure se ci fosse un riferimento alla presenza in campo dell’attaccante israeliano Shon Weissman, tesserato dalla Salernitana nel recente mercato invernale, che nel recente passato aveva assunto sui propri social forti posizioni anti-palestinesi.
L’intervento della Digos
Al di là delle possibili congetture, una circostanza vietata – in quanto l’ingresso della bandiera non era stato autorizzato preventivamente – dalla “Normativa striscioni e coreografie” (che permette l’ingresso senza autorizzazione di bandiere “riportanti solo i colori sociali e quelle degli stati rappresentati in campo”) pubblicata dal club rossoblù nel suo sito ufficiale. Secondo la ricostruzione dell’Unione Sarda, il tifoso è stato avvicinato dagli steward con la richiesta di togliere la bandiera non autorizzata: dopo essersi rifiutato di farlo, sono intervenuti alcuni agenti della Digos. A quel punto gli animi si sarebbero surriscaldati – con qualcuno, secondo le testimonianze, che avrebbe anche provato a riprendere la scena – e il tifoso sarebbe stato poi portato in Questura per le procedure di identificazione. Una vicenda ancora tutta da chiarire, ma che nei prossimi giorni rischia di provocare ulteriori strascichi.
Francesco Aresu