Tra sogno e realtà passa la stessa differenza che tra il secondo posto che significa promozione diretta e una coda di stagione chiamata playoff. Sogno perché se è vero che il Cagliari deve ambire al massimo, quindi recuperare i sette punti di distacco dal Genoa secondo e sperare che nessuna delle concorrenti faccia meglio, è altrettanto vero che la storia recente della Serie B invita a tenere i piedi per terra. Che, se si vuole, è quanto detto in maniera e con toni diversi da Claudio Ranieri e dal direttore sportivo Nereo Bonato in diverse occasioni.
Speranza Crotone
“Io per carattere voglio sempre tutto e subito“, disse Ranieri nella prima uscita davanti alla stampa il giorno della presentazione. “Partendo ad handicap prometto solo lavoro e voglia, voglio tracciare una linea ma per me il futuro è subito, non tra due anni“, aggiunse il tecnico rossoblù. Sono passate cinque partite da allora, con un bottino di dieci punti frutto di tre vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. “È logico che voglio prendere le due lepri, sono lontane ma io mi do quell’obiettivo, non guardiamoci dietro. Se non hai ambizione non centri nessun obiettivo“, con una lepre che è ormai prossima al traguardo – il Frosinone primo a 54 punti, 12 in più del Genoa secondo, quindici delle terze Bari, Reggina e Sudtirol e 19 del Cagliari sesto – e la diretta inseguitrice lontana ma non troppo. Se lo scontro diretto in casa del primo marzo contro i liguri mette i rossoblù in condizione di sperare in un distacco inferiore tra tre giornate, sia la folta concorrenza che la storia del campionato nel suo più recente formato a 20 squadre non invitano a voli pindarici. Lo ha ricordato il ds Bonato, che nell’ultima conferenza stampa aveva ribadito che “dobbiamo realisticamente puntare ai playoff e giocarci le nostre carte, dobbiamo essere aperti ai sogni ma anche restando realistici“, una porta aperta all’obiettivo massimo ma con i piedi per terra consapevoli della situazione. Perché nelle ultime tre stagioni nessuna delle prime due classificate dopo 38 giornate aveva soltanto 35 punti dopo 24 partite. Nel 2021-22 a raggiungere la promozione diretta furono Lecce – 46 punti a questo punto della Serie B – e Cremonese – 45 lunghezze – con il Monza che stazionava al quinto posto a 41 punti e che poi avrebbe raggiunto la A attraverso i playoff. In mezzo Pisa a 45 e Brescia a 44, dettaglio che parla di una quota più alta senza nessuno in fuga. Il torneo precedente fu vinto dall’Empoli, che dopo 24 gare era primo con 45 punti. Secondo il Monza con 42 – poi rimasto in cadetteria – mentre terze erano la Salernitana poi seconda e il Venezia poi promosso con i playoff, entrambe a 42. Chievo e Cittadella seguivano a 39, in una graduatoria più simile a quella attuale, fattore Frosinone escluso. Nel primo campionato a 20 squadre dal 2003 – quello del 2019-20 – la classifica presentava una situazione molto più vicina a quella del torneo in corso. Il Benevento in fuga a 57 a fare le veci dell’attuale lepre ciociara, lo Spezia secondo a 40 – due in meno del Genoa 2022-23 – appaiato al Frosinone – e seguito dal Crotone a 37, che terminerà la stagione dietro al Benevento e promosso direttamente in massima serie. Un esempio, l’unico, che dà speranza ai rossoblù guardando ai precedenti, con i calabresi che erano sì quarti e non sesti, sì con due punti in più, sì con un distacco dalla seconda di tre e non di sette lunghezze, ma comunque a lasciare uno spiraglio in confronto ai due campionati successivi.
Ahi scontri diretti
Per poter alimentare il sogno il Cagliari di Ranieri dovrà giocoforza migliorare il ruolino lontano da casa. Le cinque vittorie consecutive alla Unipol Domus non possono bastare se in trasferta la classifica vede i rossoblù al penultimo posto – peggio ha fatto solo il Cosenza – e se non si riuscirà a tornare a quei tre punti che mancano da cinque mesi e oltre, dal 10 settembre e il 2 a 0 di Benevento. Le due sfide fuori Sardegna contro Bari e Venezia che aspettano Lapadula e compagni rappresentano un’occasione. Doppia quella contro i pugliesi, sia per cancellare il tabù trasferta, sia per migliorare un’altra speciale graduatoria relativa ai soli scontri diretti. Il Cagliari è infatti la squadra che ha ottenuto meno di tutte nelle sfide incrociate, considerando soltanto le posizioni dalla prima alla undicesima. Ovvero dal Frosinone fino ad arrivare alla Ternana, ultima rappresentante del gruppo che ambisce almeno a un posto nei playoff. Dei 35 punti ottenuti fin qui dai rossoblù, soltanto 9 sono arrivati dagli 11 scontri diretti disputati. Una vittoria – contro il Modena all’andata – sei pareggi – Frosinone, Reggina, Genoa, Sudtirol, Pisa e Parma – e 4 sconfitte – Bari, Palermo, Ternana e il ritorno contro il Modena. Nessuna ha fatto peggio, a precedere il Cagliari c’è il Parma con 14 (in 13 sfide), poi Bari (12 gare), Pisa (13) e Modena (13) con 15, Reggina (14) con 17, Ternana (13) con 18, Sudtirol (12) con 19 e infine Palermo (13) con 20, Frosinone (11) con 21 e Genoa (13) con 24. Gli uomini prima di Liverani e poi di Ranieri sono anche gli unici ad aver raccolto una sola vittoria, con chi ha fatto leggermente meglio – Bari e Pisa – che ha portato i 3 punti a casa in 3 occasioni. Non solo la missione trasferta, dunque, ma contro il Bari l’obiettivo è anche quello di migliorare lo score con le dirette concorrenti, troppo deficitario per sognare in grande. L’essere poi la squadra che ha giocato meno sfide incrociate assieme al Frosinone può essere un ulteriore incentivo per provare l’impresa. Partite che come da luogo comune valgono doppio, così quelle che aspettano il Cagliari da qui all’ultima giornata – nove, partendo dal Bari per poi trovare quella chiave contro il Genoa dopo la visita a Venezia – saranno una doppia possibilità di tracciare un solco con chi segue e avvicinare chi precede. Due punti di media a partita, questo quanto fatto da Ranieri fino a oggi. Leggermente lontano, 0,2 punti, da quel “dobbiamo fare 2,2 punti a partita” ribadito a più riprese e che per essere raggiunto ha bisogno di un’inversione netta di risultati lontano da casa. E nelle gare contro le avversarie più vicine in classifica, perché in fondo il futuro è fatto di punti che valgono doppio, ma il passato parla di un calendario recentemente favorevole e che ora presenterà difficoltà ulteriori.
Matteo Zizola