Le parole del tecnico rossoblù al termine della sfida del Mapei Stadium con il Sassuolo che ha regalato la salvezza anticipata al Cagliari (QUI LA CRONACA).
Sul futuro
“Fatemi godere questa serata, non mi stressate da adesso. Sapete che io metto Cagliari davanti a tutto e l’ultima emozione è sempre la più forte: sono anziano e ho la memoria corta, io mi ricordo che abbiamo fatto molto bene l’anno scorso e benissimo quest’anno e non era facile. Grandissima emozione a Bari, grandissima emozione a Reggio Emilia. L’Emilia mi porta bene (ride, ndr). Io voglio ringraziare tutti, la famiglia Cagliari: lo chef, i camerieri, tutti quelli che lavorano ad Assemini. Questa è una grande famiglia senza invidia, che mette giocatori e allenatori a proprio agio”.
Sulla stagione
“I ragazzi non hanno mai mollato. A Milano la squadra non era stanca, qui oggi hanno corso tutti. A Bari ricordo Gigi Riva quello che mi disse: “Dì ai ragazzi che c’è tutta un’Isola a spingerli”. Gliel’ho detto anche oggi, questo è stato il frutto. Fatemi godere questo momento. Dopo la Lazio avevo mollato, ma non perché non credevo in questi giocatori. Li vedevo allenarsi a mille, ma non giocavano allo stesso modo. Così ho deciso di andare via: quando di solito un allenatore dice questo, i giocatori stanno zitti. Stavolta non è andata così”.
Sulla salvezza
“Questa salvezza è la conseguenza del lavoro perché tutti hanno remato in un’unica direzione. E devo ricordare ancora una volta i tifosi, perché quando le cose non vanno bene il pubblico in casa ti fischia. I ragazzi giocavano in casa tra gli applausi e per questo vanno ringraziati. Sapere che sarebbe stata una stagione difficile ha fatto capire da subito a giocatori e tifosi come sarebbe andata”.
Sul Cagliari
“Cagliari io la metto sempre al primo posto, 3 promozioni e due salvezze. I miei meriti? Penso solo di aver convogliato tutte le forze in un’unica direzione, compresa la stampa. Io ho solo detto prima quello che sarebbe successo. Il ritorno sotto la curva con il presidente Giulini? Mi è sembrato giusto andare insieme, i tifosi ci hanno chiamato entrambi ed era giusto farlo“.
dall’inviato a Reggio Emilia Francesco Aresu
