Dalla seconda avventura al Cagliari fino al suo futuro in panchina, con diverse proposte arrivate nel corso degli ultimi mesi dopo la fine della sua gestione bis in rossoblù ma non solo. Le parole dalle colonne del Corriere della Sera in edicola oggi, giovedì 31 ottobre, dell’allenatore romano Claudio Ranieri. Di seguito alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
Sul Cagliari
“Cagliari è tutto per me, il mio posto nel mondo. Quando sono arrivato la prima volta ero un giovane tecnico senza certezze e sono stati tre anni bellissimi, dalla serie C alla serie A con relativa salvezza”-
Sul ritorno al Cagliari
“Temevo di deludere la gente. Mi sento figlio di quella terra. Poi però mi sono detto: non fare l’egoista. Il Cagliari aveva bisogno e mi sono lanciato”.
Su Gigi Riva
“Questa è una leggenda. Gigi lo avevo conosciuto durante la prima avventura perché era il presidente onorario e veniva in sede: diretto, schietto, senza retropensieri. La seconda volta l’ho sentito solo dopo che avevo detto sì. Il suo amore per quella squadra mi ha aiutato”.
Sull’addio al Cagliari
“Guardi, sono sincero: Cagliari per me è più importante di Leicester”.
Sull’aggettivo Thinkerman
“Un aggettivo che si può tradurre in due modi: pasticcione per chi mi voleva male, aggiustatutto per chi, invece, era dalla mia parte. La verità è che cambiavo spesso, sia formazione che sistema di gioco, una cosa normale in Italia, ma gli inglesi non erano abituati. A Londra però sono stato benissimo, ho una casa e ci torno spesso”.
Sugli esempi da ringraziare
“A chi devo dire grazie? A tante persone, sicuramente a Gianni Di Marzio che ha segnato la mia vita professionale. Poi a mia moglie, sempre piena di consigli e sempre al mio fianco”.
Sulle passioni oltre il calcio
“L’arte, il modernariato, visto che mia moglie ha un negozio e mi ha contagiato. Anche il teatro mi piace. Amo il grande Eduardo De Filippo”.
Sul calcio moderno
“Ai miei dico sempre di non stare dietro ai social, che sono una visione troppo parziale della realtà e fanno sprecare energie preziose”.
Sul bilancio di Ranieri nella vita
“È molto positivo. Ho fatto quello che volevo e l’ho fatto bene. Mi sento fortunato”.
Sul futuro
“Confesso che ho voglia di rimettermi in discussione anche se ho già detto di no a più di una proposta. Vediamo se arriva la chiamata di una Nazionale. Non quella italiana: ho la massima fiducia in Spalletti”.
La Redazione