Fabio Pisacane, guida tecnica della Primavera del Cagliari in tandem con Matteo Battilana, ha parlato a margine del match casalingo vinto in maniera rocambolesca per 5-3 contro la Juventus. Queste le sue dichiarazioni.
Mister, una vittoria roboante ottenuta oggi contro la Juventus. Tre punti dal sapore speciale, i primi della sua gestione.
“La squadra veniva da un percorso difficile. Quando siamo subentrati (in riferimento anche al tutor Matteo Battilana n.d.r.) la prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di dare un’impronta diversa rispetto alla metodologia precedente, nell’affrontare le partite. La squadra già a Genova ha risposto come volevamo e oggi si è ripetuta”.
Al di là della qualità messa in campo, l’aspetto positivo è stato quello di aver saputo reagire al doppio svantaggio e poi nel finale, portando a casa i tre punti.
“Sapevamo che era una partita difficile. Abbiamo studiato la Juventus nei minimi particolari e sapevamo che facevano tutti questi passaggi progressivi per saltare la linea del nostro centrocampo, è una squadra che ha un’ottima media tiri da fuori. Nei primi 20 minuti abbiamo sbagliato le distanze e gli abbiamo permesso di mettere in mostra le loro qualità migliori. Oggi, però, la squadra ha dimostrato di essere forte, che non molla mai e di avere il carattere che vogliamo”.
Come ha trovato oggi la squadra? Secondo lei c’è qualche suo giocatore pronto per il salto agli ordini di Ranieri?
“Indubbiamente ho trovato una squadra che andava risollevata. Ho giocato a calcio e so che quando arrivi da un percorso dove non vinci da quasi tre mesi diventa dura. Anche se parliamo di ragazzi giovani, devono iniziare a pensare come giocatori da prima squadra perché da certe situazioni bisogna sapersi tirare fuori da soli. Loro l’hanno capito. Anche oggi, alla fine del primo tempo, ho ribadito che tutto quello che è stato fatto fino ad oggi non bastava per invertire questo trend. I ragazzi mi hanno seguito alla lettera e hanno ottenuto questo successo che meritavano. Faccio loro i complimenti perché oggi, oltre alla qualità che è tanta, hanno dimostrato di avere un grande carattere. Non è facile andare sotto, riprenderla, riandare sotto e quindi una partita del genere l’hai vinta due volte e non una. Per quanto riguarda i giocatori, sono certo che mister Ranieri ci guardi e sono contento che la squadra abbia vinto sotto i suoi occhi. I ragazzi sono monitorati costantemente da lui e dal suo staff e sa chi è pronto”.
Nel primo tempo c’era forse troppa distanza tra i reparti di difesa e centrocampo? C’è stato un problema di approccio iniziale dopo i due gol presi in apertura?
“Non c’è stato assolutamente alcun problema di approccio iniziale. Come ho detto prima, questa è una squadra che nel girone d’andata ci ha fatto 6 gol. È normale che si entri in campo inconsciamente sapendo che davanti hai un avversario che ti ha demolito. Diciamo che è stata più paura di approcciare la gara che un problema di distanze o di cavilli tattici. Loro hanno qualità e forse noi con i centrocampisti non oscuravamo bene le traiettorie e magari lasciavamo lo spazio e loro, appena potevamo, facevano questi passaggi progressivi di cui parlavo prima. Per cui, onore a loro che hanno saputo fare quello che gli riesce meglio e onore a noi per i restanti ottanta. A fine primo tempo si è cercato di toccare i tasti giusti per far capire alla squadra che bisognava fare qualcosa di più come carattere. Questa squadra non si può permettere di avere un atteggiamento di resa”.
I tre punti odierni risistemano la vostra classifica in attesa di Atalanta-Napoli. Che finale di stagione si aspetta dal suo Cagliari?
“Non facciamo pronostici. Come ho detto quando sono arrivato, mancano dieci finali. Non dobbiamo guardare gli altri ma in casa nostra. L’occhio alla classifica lo daremo quando ce ne sarà bisogno. In questo momento preferisco che i ragazzi si concentrino sulle loro qualità perché il loro destino è nelle loro mani”.
La Redazione














